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Rassegna Internazionale




Bush: una vittoria a carissimo prezzo

 

Raffaele Oriani

Time, 28 febbraio 2000


Time fa l’ennesimo ritratto del candidato Bush e questa volta lo trova decisamente meno in forma del solito. Strano, perche’ il cronista si dedica al figlio dell’ex presidente all’indomani della sua vittoria alle primarie del South Carolina. Eppure il meccanismo sembra essersi inceppato e nemmeno la schiacciante vittoria riportata sul suo rivale John Mc Cain (battuto in tutti i gruppi d’eta’, in entrambi i generi e in quasi tutti i livelli di reddito) sembra mettere al sicuro la nomination ne’ tantomeno le chance presidenziali di George W. Bush. Perche’ questo senso di sconfitta proprio all’indomani di una vittoria tanto netta? Perche’ per battere Mc Cain Bush ha dovuto rimangiarsi buona parte del programma e, quel che piu’ conta, della stessa identita’ politica che si era costruito in mesi e mesi di attento lavoro con consulenti ed esperti di sondaggi. Il repubblicano dal volto umano, l’alfiere del ‘conservatorismo compassionevole’ in South Carolina ha dovuto infatti far leva sugli umori piu’ retrivi e oscurantisti del suo partito: a sostenerlo sono stati soprattutto intellettuali razzisti, attivisti anti-abortisi, cristiani integralisti. Insomma, quella parte del partito repubblicano che non ha alcuna possibilita’ di eleggere il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America. La corsa al centro di Bush jr. si e’ insomma interrotta, e questo rischia di costargli caro se mai dovesse arrivare al confronto finale del prossimo novembre. Mc Cain ha gia’ fatto sapere che secondo lui la tattica di Bush punta a far eleggere presidente Al Gore.


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