Time / Come far conoscere i nuovi siti? Con i
vecchi giornali
Raffaele Oriani
Time, 1 novembre 1999
Lultimo numero di Time mette in evidenza un nuovo, sorprendente caso di
sinergie tra vecchi e nuovi media. Per una volta non sono infatti la carta stampata o i
networks televisivi a tentare la carta on-line, ma i siti piu frequentati del
momento a cercare ospitalita sulla pagina scritta o negli interstizi pubblicitari di
show e grandi eventi del piccolo schermo. Si tratta di un trend in rapidissima ascesa che
secondo Time avra il suo climax proprio in queste settimane con lavvio del
grande business per lultimo Natale del secolo. Chi non si posiziona ora non si
posiziona piu, sostiene in proposito un vecchio guru delle ricerche di mercato, che
spiega cosi listeria pubblicitaria in cui sembrano essere caduti i
responsabili marketing di siti come Atlavista, Ameritrade, E-trade. Entro la fine
dellanno la pubblicita di siti on-line su media tradizionali ammontera
quindi a 2,5 miliardi di dollari: poco rispetto agli 80 miliardi del budget globale,
eppure ben quattro volte il giro daffari raggiunto lanno scorso. Il fenomeno
e in clamorosa crescita e sta mobilitando siti che fino a ieri si erano ben guardati
dalluscire dal loro comodo recinto yber. Un esempio per tutti: il motore di ricerca
Altavista.com fino a pochi mesi fa non disponeva di un ufficio marketing, mentre in queste
settimane ha avviato una colossale campagna pubblicitaria sui media tradizionali
dellordine di 120 miliardi di dollari. Meno eclatante ma ugualmente significativo il
caso della rivista Salon che recentemente ha speso quattro milioni di dollari in spot
televisivi. E ovviamente una manna per quotidiani, riviste, tv: The Wall Street
Journal ha aumentato del 32% le proprie entrate pubblicitarie, molti networks televisivi
pur perdendo telespettatori hanno potuto aumentare del 10-20% il prezzo dei propri spots,
magazine molto attenti al web come BusinessWeek sono letteralmente inondati da
pubblicita di siti commerciali. Sa molto di cavallo di Troia, ma per il momento la
crescita del web pare andare a tutto vantaggio dei media tradizionali.
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