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Time / Bush 2: riparte la corsa alla Casa Bianca
Raffaele Oriani
Time, 17 maggio 1999
Copertina per Bussh jr. questa settimana su Time. In America si
avvicina la corsa presidenziale e il primo a uscire dai blocchi di partenza dopo anni di
indecisioni, mezze ammissioni, ripensamenti e proprio il figlio del successore di
Reagan. Se Al Gore preferisce limitarsi alloscura funzione di vicepresidente,
lasciando aClinton il gravoso compito di preparare la strada ad un altro inquilino
democratico alla Casa Bianca, il governatore del Texas sembra abbia proprio deciso di
tentare la scalata al trono piu alto dAmerica. Secondo Time Gerge Bush jr. ha
alcune carte dalla sua, anche se in mancanza di dati e statement politici il settimanale
newyorchese deve accontentarsi si impressioni mediatiche e stati danimo generici.
Secondo un poll commissionato proprio da Time-Cnn il 62 per cento degli americani ha una
buona impressione del figlio dellex presidente, anche se il 73 per cento dichiara di
aver bisogno di conoscerlo meglio. E magari di non confonderlo col padre, visto che nel
1997 un altro poll (quello che in realta diede avvio alle speculazioni sulla
possibile candidatura presidenziale del texano) lo vide improvvisamente davanti a tutti i
contendenti repubblicani, salvo che un buon 40 per cento degli intervistati aveva confuso
le due generazioni di Bush. Chiarito che si sta parlando del figlio, secondo Time la sua
maggiore qualita e di volere e non volere, di aspirare alla poltrona ma senza
fanatismo, di essere insomma il candidato ideale a succedere a un presidente che aveva
iniziato la sua rincorsa alla Casa Bianca prima ancora di imparare a camminare, che ha
dimostrato di nutrire un solo sentimento autentico: lambizione. Dopo il cinismo
clintoniano quindi il candore di Bush Jr.: secondo Time lideale nelleta
dellindifferenza in cui gli elettori si sentono rassicurati dalla moglie del
candidato chedichiara se vincesse sarebbe fantastico, se perdesse vabene comunque
perche noi abbiamo la nostra vita. Tutto purche non ci si tenga troppo:
e questo il motto dei tempi e a questo potrebbe rispondere il nuovo Bush. Per lui
e gia partita una campagna di finanziamento da guinness dei primati che sta
letteralmente sbaragliando i contendenti della scena repubblicana. Dal punto di vista
politico, il figlio vuole distinguersi dal padre, abbandonare ogni rigore reaganiano e
battersi per un conservatorismo compassionevole, una versione light della
solita destra americana che pare stia facendo buona prova in Texas, stato di cui George
Bush e governatore. Anzi, per apparire ancora meno di destra ha messo su
uninedita coalizione democratico-repubblicana: ha proprio intenzione di essere il
presidente di tutti gli americani.
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