Time/ Il ritorno di Jedi & Co.
Raffaele Oriani
Apertura a sorpresa questa settimana per Time: e di scena il
primo dei tre pre-sequel di Guerre stellari, The Phantome menace. Il fantasma minaccia ma
promette bene al botteghino, in una Hollywood che dopo i fasti di Titanic questanno
stenta a mantenere il ritmo. In America e gia febbre a quaranta per questo
film che vede il ritorno di George Lucas alla regia dopo 22 anni passati a produrre i film
altrui. Lunico rischio e che quando il 19 maggio il film debuttera in
2500 sale degli States tutte le possibili curiosita siano gia state saziate da
una macchina da marketing martellante: lo scorso anno a novembre milioni di americani
hanno pagato il prezzo pieno per vedere il trailer del nuovo episodio della mitica saga,
il 3 maggio in tutti i negozi Toys ÒRÓ Us saranno in vendita mostri ed eroi dello
schermo, internet e gia affollata di anticipazioni, brani di sceneggiatura,
scommesse su come andra a finire. O meglio a incominciare, perche
lultima creatura di Lucas riprende gli eroi della saga trentanni prima del
precedente inizio: lambientazione si richiama al solito fantasy medieval-futuribile,
le decorazioni sono vagamente art-nouveau, i richiami piu espiliciti vanno a Blade
Runner e a una miscela esotico-letteraria alla Kipling. Nel cast Liam Neeson e il
cavaliere dello Jedi mentre la star inglese Ewan Mc Gregor sara Obi-Wan Kenobi da
giovane. Lucas spera di fare il botto e spera che tanta attesa non finisca per far passare
in secondo piano le tre ore davventura cinemaatografica (costo 115 milioni di
dollari).
Dal Kossovo la solita serie di servizi: tra i tanti si segnala un
reportage dal covo dellesercito di liberazione albanese rimasto molto in ombra in
queste tre settimane di conflitto. Edward Barnes ci spiega perche: lUck
e poco piu di una banda di gente pronta a morire ma totalmente incapace di
combattere, le reclute vengono mandate al fronte dopo un paio di giorni di addestramento e
quanto agli ufficiali il loro ordine piu ingegnoso e Òfermati e spara
piu che puoiÓ. Tra gli stessi albanesi va facendosi strada lo sconforto e la
consapevolezza di militare in unarmata completamente disorganizzata e inadeguata a
combattere contro le truppe di Belgrado. Emigrati di ritorno, ragazzi poco piu che
adolescenti, ragazze di sedici anni: tutti si arruolano e spesso i profughi tornano sul
campo dopo aver sistemato le famiglie al di la del confine. Ma le perdite sono
ingenti e le possibilita di successo restano quantomai scarse.
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