Medio Oriente nella bufera, Arafat al
          tramonto 
           
            
        
           
        Raffaele Oriani  
        Time, 26 febbraio 2001 
  
         Nel
          numero in edicola questa settimana Time dedica copertina e servizi
          principali al presidente che non se ne vuole andare, ovvero al
          lunghissimo addio di Bill Clinton, sempre rincorso dai media, sempre
          costretto a difendersi e quindi ad occupare il centro della scena e ad
          attirare l’attenzione del pubblico oltre gli otto anni del tempo
          regolamentare della sua presidenza. Accanto al racconto di un
          presidente sempre in procinto di andarsene, Time propone anche il
          ritratto di un presidente sull’orlo della disperazione: Yasser
          Arafat e il suo popolo stanno infatti riprecipitando nel tunnel della
          repressione e della rovina economica che ovviamente ha buonissime
          possibilita’ di riportare le lancette della storia al tempo del
          terrorismo e del confronto duro e senza speranza con la potenza
          israeliana. La rivista statunitense si dedica in particolare alla
          figura del leader palestinese e ritrae un Arafat che non sa piu’
          puntare sulla pace e non riesce piu’ a gestire il malcontento della
          sua gente. L’impressione piu’ vivida che si ricava dall’articolo
          e’ sicuramente la mancanza di una strategia o di una qualsivoglia
          via d’uscita politica all’impasse del momento. La situazione
          sembra anzi complicarsi sempre di piu’ anche perche’ al di la’
          dei commenti ufficiali l’ascesa di Sharon a capo del governo
          israeliano sembra aver gettato i palestinesi nella paura e nella
          disperazione. Ci si ricorda di quando il ‘falco’ tento’ di
          assassinare Arafat nel centro di Beirut e ci si ricorda soprattutto
          del massacro di Sabra e Chatila per cui i tribunali israeliani
          riconobbero l’indiretta responsabilita’ proprio di Sharon. Time
          registra anche la situazione della piazza palestinese e il malcontento
          che ormai non si dirige piu’ solo contro i coloni israeliani, ma
          contro gli stessi leader dell’Autorita’. Peggio di cosi’ insomma
          non potrebbe andare, ma forse riuscira’ ad andare peggio. 
         
         
        
         
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