Parla il creatore olandese di ‘Big
Brother’
Raffaele Oriani
Der Spiegel, 16 luglio 2000
Nel numero in
edicola questa settimana il settimanale “Der Spiegel” propone una
lunga intervista a John de Mol, l’imprenditore olandese ideatore del
format televisivo di maggior successo in quest’ultimo anno. Si tratta
di ‘Big Brother’, che dopo aver tenuto incollati al piccolo schermo
milioni di olandesi e di tedeschi e’ sbarcato in questi giorni nella
programmazione della Cbs americana e si appresta ad arrivare in Italia
con la prossima stagione televisiva di Canale 5. Ma l’intraprendente
‘creativo’ olandese non si ferma qui e afferma sicuro: ‘entro un
anno Big Brother sara’ visto in venticinque paesi’. Il programma si
basa su una formula semplicissima: un gruppo di ragazzi e ragazze
vengono rinchiusi per un paio di mesi in un container e vivono scrutati
ventiquattr’ore al giorno da una serie di telecamere che ne riprendono
ogni minimo movimento e ne registrano tutti i discorsi. In realta’ la
formula e’ talmente semplice da correre il rischio di far sprofondare
gli spettatori nella noia, ma anche a questo ha pensato il vulcanico de
Moll che sollecita i propri protagonisti e l’inebetito pubblico con
continue trovate e uno sfruttamento scientifico dei piu’ diversi mezzi
di comunicazione che finiscono quindi per imporre i volti qualunque dei
ragazzi ripresi come se fossero le nuove, indiscusse e indiscutibili
icone televisive. Il risultato? Ascolti record e il valore di Endemoll
(la ditta proprietaria dei diritti) che schizza alle stelle, tanto che
l’azienda e’ stata recentemente venduta al gigante spagnolo delle
telecomunicazioni Telefonica per diecimila miliardi di lire. De Moll
e’ quindi un nababbo, che non ha pero’ alcuna intenzione di
appendere l’auditel al chiodo, sicuro al contrario di essere il nuovo
re dell’intrattenimento europeo e di poter conquistare a breve anche
il mercato americano. Il trucco e’ sempre quello: partire da un’idea
carina e organizzare una portentosa batteria di fuoco mediatico per
imporla. Finora i numeri gli hanno dato ragione.
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