Europa-Vienna: comincia la fine delle
          sanzioni 
          
        Raffaele Oriani  
          
        
        Der Spiegel, 2 luglio 2000 
         
        La copertina di Spiegel questa settimana e’ dedicata al boom delle
        imprese biotech in Germania, che negli ultimi anni hanno recuperato
        molto del terreno perduto nei primi anni novanta nei confronti delle
        industrie anglosassoni. Un lungo articolo e’ dedicato anche alla
        situazione dei rapporti bilaterali e multilaterali in Europa
        all’indomani del vertice di Feira in Portogallo. Secondo Spiegel il
        compromesso raggiunto sulla tassazione unica e il superamento del
        segreto bancario tra i diversi stati dell’Unione e’ di scarsa
        incisivita’ pratica, dal momento che ogni mossa concreta e’
        rimandata di perlomeno un decennio, ma rappresenta un primo, importante
        passo sulla via dell’eliminazione delle sanzioni contro il governo di
        Vienna. Sembra sia stato il presidente della Commissione Romano Prodi ad
        invitare i quattordici ad elaborare una credibile strategia per superare
        l’impasse attuale dei rapporti con l’Austria. Senza Vienna infatti,
        sarebbe difficile procedere sulla necessaria strada delle riforme
        comunitarie che dovrebbe facilitare l’ingresso dei nuovi candidati
        dell’Europa orientale; come ha dimostrato proprio il faticosissimo
        compromesso sul segreto bancario, puo’ infatti bastare la voce di
        Vienna ad impedire che l’Europa trovi l’accordo su temi di interesse
        vitale per le istituzioni e le economie dei diversi paesi. Ma come andra’
        a finire? Spiegel si sbilancia e prevede che le sanzioni verranno
        mantenute sotto la presidenza francese che inizia il prossimo primo
        luglio (sia Jospin che Chirac infatti hanno tutto da perdere in termini
        elettorali da un ammorbidirsi dell’atteggiamento rispetto
        all’estrema destra), ma verranno eliminate definitivamente con la
        presidenza svedese del 2001. A questo punto pero’, aggiunge Spiegel,
        l’Europa potrebbe trovarsi con un problema Vienna elevato al quadrato:
        nel 2001 infatti si vota in Italia e tutti i sondaggi danno vincente
        Berlusconi con una coalizione che una volta al potere non potra’ che
        chiamare una seconda tornata di sanzioni. 
         
        
        
         
         
         
        
          
          
         
        
  |