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Reportage: la ndrangheta vista dai tedeschi
Raffaele Oriani
Der Spiegel, 9 giugno 2000
Secondo il consueto alternarsi di temi politici, di costume o piu genericamente
culturali, la copertina dellultimo Spiegel e delicata al mondo dei faraoni
dellantico Egitto, alle ultime scoperte archeologiche e ad un caso
politico-commerciale risalente a qualche migliaio di anni fa. Si parla comunque anche di
Italia nel numero del settimanale di Amburgo in edicola in questi giorni, e sembra di
essere tornati a venti o venticinque anni fa: ai tempi della famosa copertina di Spiegel
che presentava una pistola in un piatto di spaghetti e che tanto scalpore e scandalo
suscito nellItalia per bene degli anni settanta., Questa volta non tocca alla
mafia, ma alla ndrangheta, cui Spiegel dedica un lungo reportage da Reggio Calabria.
La giornalista tedesca che firma larticolo racconta i crimini particolarmente
efferati e le radici sociali particolarmente robuste della versione calabrese del crimine
organizzato e ritrae in presa diretta di un capo bastone, tale don Antonio, che racconta
le sue gesta, il suo mondo, i suoi interessi e confida che la ndrangheta non e
mai stata forte come in questi ultimi tempi. Il pretesto al servizio e la
presunta diffusione della rete della mafia calabrese anche in Germania; in realta
questo tema merita poco piu di un cenno a due latitanti arrestati in Baviera e nel
Wuerttemberg, mentre tutta lattenzione e concentrata su quanto accade nella
punta dello stivale. Ne esce un quadro desolante di n paese immutabile: un quadro
stranamente inedito per il lettore italiano che non sa se addebitare il proprio stupore
alla superficialita dei nostri giornali che si dimenticano di guardare ai mali
piu radicati della nostra societa, o al sensazionalismo della stampa tedesca,
spesso incline a tratteggiare un paese fermo ai propri miti e ai propri riti piu o
meno sanguinari. Che sia realta, finzione o un mix tra le due cose, una cosa e
comunque certa: il mondo di don Antonio raccontato da Spiegel e davvero lontano da
tutto, da Roma, dallEuropa, dal 2000.
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