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Europa-Usa: disfida allultimo best-seller
Raffaele Oriani
Der Spiegel, 2 giugno 2000
Spiegel annuncia una svolta epocale a settimana e se nel numero scorso linaspettato
successo elettorale del partito liberale tedesco era il pretesto per sottolineare il
passaggio dal tempo del noi alleta dellio, nel
numero in edicola in questi giorni la rivista di Amburgo riflette sul tramonto della
cultura americana, o perlomeno sulla rinascita della cultura pop europea. Negli anni
ottanta secondo Spiegel era dobbligo ascoltare musica importata dagli States,
accendere la tv al momento della messa in onda di Dallas & Company, leggere i best
seller del momento ambientati regolarmente tra New York e la costa californiana. Ora
sembra tutto cambiato e il canale tedesco di pop music VIVA batte sul filo della quota
dascolto la mitica MTV (che si adatta cominciando a trasmettere anche in tedesco),
mentre anche gli europei hanno imparato a costruire best seller narrativi e un film come
Lola corre conquista il pubblico dOltreoceano con la sua storia
made in Berlin. Lavvenimento pop dellanno, perlomeno in Germania,
e inoltre il premio della musica leggera europea (recentemente consegnato a
Stoccolma), mentre gli autori che vanno per la maggiore nelle librerie di Monaco,
Stoccarda o Francoforte sono gli scandinavi Peter Hoeg, Marianne Fredriksson, Henning
Mankell. Anche il grande schermo non sembra piu colonizzato esclusivamente da storie
americane e il recente festival di Cannes ha consacrato la nouvelle vague danese e le sue
storie rudi, raccontate con uno stile che non sembra concedere nulla alle esigenze del
marketing dellentertainement di scuola hollywoodiana. Probabilmente e troppo
presto per parlare di svolta e probabilmente e la bonaccia politica tedesca a
suggerire a Spiegel di spostare il mirino verso argomenti di analisi piu
genericamente culturale; ma forse il settimanale di Amburgo ha il merito di intercettare
una linea culturale che andra affermandosi nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Staremo vedere.
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