Raffaele Oriani

Copertina e servizi di apertura di Spiegel nelle ultime settimane non sembrano differenziarsi in modo sostanziale l’uno dall’altro. In realta’ c’e’ un unico tema e un unico obiettivo: lo scandalo dei fondi neri della Cdu e l’ex cancelliere Helmut Kohl. Questa settimana l’ennesima variazione sul tema propone comunque un interrogativo ulteriore: ci si puo’ fidare dei politici che hanno promesso di fare chiarezza e di ridare dignita’ ai democratico-cristiani tedeschi? La risposta evidentemente la daranno il tempo e l’elettorato tedesco. Piu’ interessante appare invece una lunga intervista con il leader populista austriaco Joerg Haider. Qui il tempismo di Spiegel da’ il meglio di se’ e presenta sulla ribalta mediatica quello che e’ l’indiscusso uomo nero del momento: come lo definiscono i redattori del settimanale d’Amburgo ‘il convitato di pietra del recente convegno di Stoccolma sulla memoria dell’Olocausto’. Quello che ci viene presentato e’ pero’ uno Haider che ha imparato la lezione, appare moderato e remissivo, mostra quasi comprensione per i pregiudizi che si sono diffusi sulla sua figura. Comprensione perche’ ‘chi non ci conosce ci teme’, ‘chi ci conosce invece – afferma il politico austriaco – capisce al primo impatto che siamo persone ragionevoli’. E aggiunge: ‘ e’ successo recentemente anche con il ministro degli esteri americano Marlene Albright’. Quindi tutto normale in Austria: quello che si profila e’ semplicemente un governo di centro-destra che fara’ una politica improntata al ritiro dello Stato dallo spazio dell’assistenza e dell’economia, che promuovera’ una radicale riforma fiscale e chiudera’ drasticamente le frontiere agli immigrati stranieri. Nessuna nostalgia per quella che Haider ebbe a definire ‘la meritoria politica dell’occupazione del Terzo Reich’ quindi? Non e’ evidentemente questo il momento per Haider di giocarsi la carriera politica su trascurabili dettagli storiografici. Resta pero’ assai dubbio che la inedita moderazione del leader carinziano possa davvero tranquillizzare gli animi agitati di mezza Europa.