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Nuova Germania: tra tensioni interne e tentazioni esterne

 

Raffaele Oriani

 

Der Spiegel, 14 novembre 1999


Spiegel non ha bisogno di decennali d’eccezione per parlare di Germania, ma ovviamente non perde il pretesto e dedica la copertina del numero in edicola questa settimana al nuovo volto della Repubblica federale. O semplicemente, al nuovo volto della Germania: si‘, perche‘ secondo il settimanale d’Amburgo una delle grandi sconfitte di quella notte di dieci anni fa e’ stata paradossalmente proprio la Bundesrepublik: finiva la Ddr, ma finiva anche la Brd, il mondo di Bonn, il potere a portata di mano, in scala minore, la lunga parentesi fra la Germania distrutta dal nazismo e dalla seconda guerra mondiale e la Germania che risorgeva dalle ceneri della Guerra fredda. Tutto e‘ cambiato, nulla e’ piu’ come prima, eppure - nota Spiegel - mai come ora e come nella Berlino di questi anni e‘ assente lo spirito di rinascita, la sensazione della grande occasione da prendere al volo. La Germania insomma sembra stanca e sembra essere rimasta paradossalmente fedele al motto che fece la fortuna di Adenauer negli anni cinquanta: ‚mi raccomando: niente esperimenti‘. Niente esperimenti promise anche Kohl all’indomani della riunificazione, e soprattutto: niente soldi, niente sacrifici, niente difficolta‘ per i sazi cittadini dell’ovest e per gli irrequieti ex compagni dell’est. E invece sono stati anni di spese folli e sacrifici durissimi: il risultato politico e‘ che a dieci anni dal crollo del Muro la logica delle cose vorrebbe che a governare la citta‘ di Berlino fosse una coalizione Cdu-Pds, ovvero i conservatori maggioritari a ovest e gli ex comunisti predominanti a est. La citta‘ quindi e‘ ancora divisa, mentre lo Stato procede molto a rilento sulla strada dell’equilibrio economico. Con un problema in piu‘: che la nuova Germania (simbolizzata dalla nuova monumentale cancelleria federale sulle rive della Sprea) suscita le preoccupazioni dei vicini e vede tornare in auge apprensioni storiche che si credevano ormai sopite. Che risolva o meno i propri problemi interni, la Germania e‘ insomma chiamata (suo malgrado?) a un ruolo di grande potenza. In Europa piu‘ di qualcuno comincia a provare un certo disagio.


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