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Rassegna Internazionale




Der Spiegel / Check-up giornalistico sulla sanita’ europea

 

Raffaele Oriani

 

Der Spiegel, 7 novembre 1999


Dopo la storia, la salute: per la seconda settimana consecutiva Spiegel trascura la politica di Berlino, Washington e Bruxelles e propone in copertina temi di interesse piu’ generale. Se l’ultimo numero annunciava infatti una riflessione sul passato tedesco, quello attuale propone un’indagine comparativa tra i diversi sistemi di assistenza medica in Europa. Impresa titanica di cui Spiegel riconosce tutti i rischi e tutte le insidie. Su cosa infatti si misura l’efficienza di un sistema sanitario? Il Committee of European Doctors ha rilevato il grado di soddisfazione tra utenti di diverse nazioni e ha scoperto che a lamentarsi di piu’ sono italiani e greci, quasi otto su dieci dei quali si dichiarano delusi dal sistema di casa propria. Stranamente soddisfatti invece i cittadini del Regno Unito, che (forse temendo il peggio) al 50% difendono il National Health System, che pure agli occhi di molti europei continentali rappresenta un modello negativo di dirigismo burocratico e cronica penuria di risorse. Se infatti svizzeri e tedeschi spendono in salute il 10% del prodotto interno lordo dei rispettivi paesi, gli inglesi si accontentano del 6,8, mentre i finlandesi superano di poco il sette. E qui cominciano le insidie statistiche: si’, perche’ pur spendendo molto meno la Finlandia ha un tasso di mortalita’ neonatale inferiore alla Germania e un’aspettativa di vita sugli stessi livelli. Molte infatti sono le ragioni che stanno alla base della salute e della patologia fisica: abitudini alimentari, qualita’ dell’ambiente, e certo anche qualita’ del sistema sanitario. Per Spiegel comunque non ci sono dubbi: gli ospedali pubblici di Zurigo sono delle macchine di discrezione ed efficienza, le stessi strutture a Londra sembrano dei campi di battaglia. Il primario zurighese ammette il gap e riconosce ai colleghi britannici ‘di fare miracoli con le risorse a disposizione’. Dati di fatto eloquenti, ma per Spiegel questioni tuttora irrisolte: e’ meglio il sistema assicurativo tedesco o svizzero o quello assistenziale britannico o italiano? Le statistiche lasciano margini di dubbio che la realta’ concreta sembra invece negare.



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