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Rassegna Internazionale




Der Spiegel / Processo Andreotti: fine di Mani Pulite?

 

Raffaele Oriani

 

Der Spiegel, 10 ottobre 1999

L’ultimo numero di Spiegel propone una torrenziale ricostruzione dei rapporti tra il cancelliere Schroeder e il suo ex-ministro delle finanze Oskear Lafontaine. L’occasione e’ l’uscita in questi giorni del diario-saggio di Lafontaine ‘Ma il cuore batte a sinistra’; la ragione vera e’ il fascino che questo socialdemocratico tutto d’un pezzo continua ad esercitare sull’opinione pubblica tedesca anche a sei mesi dalle sue repentine e irrevocabili dimissioni. Lafontaine e’ un politico d’altri tempi, fiero dei suoi trentatre’ anni di militanza nella Spd, convinto che anche nel mondo della globalizzazione le differenze tra destra e sinistra continuino ad essere estremamente marcate. A malincuore lo scorso settembre ha favorito l’ascesa alla cancelleria del suo rivale interno Schroeder, con entusiasmo ne e’ divenuto il plenipotenziario ministro delle finanze e da quella posizione ha condotto un’estenuante e velleitaria guerriglia contro ogni forma di politica neo-liberista fino a gettare la spugna lo scorso 11 marzo. Da allora non si e’ piu’ fatto sentire e il suo ritorno sulla scena pubblica in queste ultime settimane in Germania ha fatto grande scalpore (ricordiamo l’intervista a ‘Welt am Sonntag’, pubblicata in Italia da ‘Repubblica’). Spiegel ha dovuto incassare lo scoop della concorrenza ma risponde ora da par suo con decine di pagine di accuratissima ricostruzione dell’alleanza prima e del conflitto poi tra lo stesso Lafontaine e Gerhard Schroeder. E’ un interessante spaccato di lotta di potere, di guerriglia tra diverse scuole di pensiero che si fanno squadre ministeriali, sherpa in lotta, portavoce e consiglieri pronti a farsi ogni tipo di sgambetti. Una guerra senza esclusione di colpi, condotta con i metodi meno ortodossi, dove l’unica regola valida e’ quella del piu’ forte. Un esempio per tutti: quando ‘Sun’ titola a tutta pagina ‘Lafontaine, ecco l’uomo piu’ pericoloso d’Europa’, in Germania ci si scandalizza per i toni insopportabilmente sciovinisti della denuncia, ma nessuno sa che a imbeccare il quotidiano trash inglese e’ stato probabilmente il consigliere piu’ fidato del cancelliere tedesco. I due contendenti si logoreranno cosi’ per quattro-cinque mesi fino ad arrivare alle clamorose dimissioni di Lafontaine. Fino a quel momento lo score governativo era disastroso; non si puo’ certo dire che con l’uscita di scena del rivale siano terminati i problemi di Schroeder.



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