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Der Spiegel / Vieri: ultimi fuochi di un calcio
perduto?
Raffaele Oriani
Der Spiegel, 25 luglio 1999
Copertina estiva questa settimana per Spiegel: si
parla di abissi e delle ricchezze ancora sepolte in fondo al mare. Grazie a ritrovati
tecnici di ultima generazione e diventato estremamente semplice individuare e se non
altro tentare il recupero dei tesori spariti in seguito a naufragi piu o meno
tragici e rovinosi. Si parla di Oceano, ma e evidente che il target del settimanale
di Amburgo e il turista steso sulla sabbia di Riccione, felice del sole, del mare e
dello Spiegel che fa sognare orizzonti solitamente fuori portata. Estivo anche un altro
articolo che ci riguarda: lItalia richiama infatti lattenzione di Spiegel per
il calciomercato piu pazzo del mondo. Vieri insomma fa notizia anche in Germania e
il corrispondente Hans Juergen Schlamp registra inorridito le cifre della trattativa tra
Lazio e Inter per il passaggio del bomber dal Roma a Milano. Dieci miliardi di stipendio
annuo netto hanno fatto gridare allo scandalo anche lOsservatore romano, 90 miliardi
per il cartellino sono il doppio di quanto la stessa Inter aveva speso neanche due anni fa
per lacquisto del secolo del Fenomeno Ronaldo. La domanda e veramente
dobbligo: dove si andra a finire: Spiegel cita Fabio Fazio che prevede la
fine, lestinzione artificiale del calcio se star e squadre continueranno ad essere
vendute come prosciutti secondo lunico criterio del massimo profitto. Che poi
e profitto per modo di dire, visto che gli unici che sembrano guadagnarci davvero
sono gli stessi giocatori: il totale del debito delle squadre della massima serie sfiora
infatti i cento miliardi. Ma le societa non spenderebbero se non avessero gia
i guadagni a portata di mano: in un solo anno lammontare dei diritti televisivi
e passato infatti da 500 a 800 miliardi, con le pay tv a premere perche si
scomponga la domenica in un campionato quotidiano in cui ad ogni giorno spetti la sua ora
e mezza di diretta. La speranza e che cosi si moltiplichino gli abbonati, il
rischio e che tirandola troppo la corda si spezzi prima del previsto.
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