'Spiegel' continua a marcare Schroeder da vicino. Dopo averne
denunciata la vaghezza, auspicata la ripresa e annunciato il fallimento ora e' la volta
della rinascita. Il cancelliere e' finalmente giunto al suo appuntamento con le riforme
che in Germania temono e invocano a giorni alterni? Pare proprio di si', almeno a
giudicare da un documento preparato dai due maggiori esperti economisti dell'Alleanza per
il lavoro, un tavolo di consultazione tra imprese e sindacati sollecitato dal governo sul
modello della nostra concertazione. Dal documento escono con le ossa rotte i capisaldi
della politica socialdemocratica degli ultimi decenni: elevatissimo prelievo fiscale,
efficientissimo stato sociale, assoluta eguaglianza di trattamento per i lavori e i
settori piu' diversi. Secondo i due professori, che 'Spiegel' presenta come i veri
battistrada del cancelliere, la Germania di fine secolo ha bisogno di abbattere il tabu
dell'egualitarismo, incentivare le differenze e soprattutto di aprirsi al mercato fluido e
incerto dei servizi. La morale e' chiara e dirompente: l'industria tira e puo' continuare
cosi', il settore dei servizi deve liberalizzarsi completamente e permettere bassi salari,
lavori a termine, sgravi contributivi. Solo cosi', secondo le tesi sposate dal settimanale
di Amburgo, si potra' combattere la disoccupazione e solo cosi' si potra' richiamaree
nell'arena professionale i milioni (soprattutto donne) che ora stanno ai margini e non
figurano nemmeno come disoccupati.
Anche in Germania e' tempo di elezioni alla presidenza della Repubblica. Diversamente
che da noi li' pero' i candidati non si nascondono nelle nebbie degli accordi di
maggioranza e delle larghe intese. Su 'Spiegel' di questa settimana ad esempio si presenta
Johannes Rau, probabile successore di Roman Herzog, padre nobile della socialdemocrazia
che non ha nessuna intenzione di nascondere le sue ambizioni presidenziali. Rau passa per
un formidabile narratore di aneddoti e citatore di passi biblici, mezzo pastore e mezzo
guascone, e' stato per lungii anni presidente della Renania Vestfalia e gode di vasta
anche se non caldissima stima nell'opinione pubblica tedesca. Nell'intervista presenta
senza grandi voli pindarici la sua probabile prossima presidenza, ma ci tiene a ribadire
di non voler essere il primo presidente della 'Repubblica di Berlino': Rau non ha infatti
nessuna intenzione di evidenziare le discontinuita' storiche e ci tiene a ribadire che la
Repubblica federale cambia capitale ma non cambiera' i suoi cromosomi politici ed
economici renani