America: c’era una volta la
separazione tra Stato e Chiesa
Raffaele Oriani
Der Spiegel, 26 maggio 2001
Spiegel questa settimana dedica la copertina a quel corposo segmento di
popolazione tedesca che vive di sussidi e lavoretti saltuari, non
preoccupandosi piu’ della mancanza di lavoro stabile e delle
statistiche sulla disoccupazione che tanto filo da torcere danno alla
politica del lavoro del cancelliere Schroeder e del suo ministro del
Lavoro. La ‘Germania pigra’, la chiama il settimanale di Amburgo che
crede cosi’ di aver individuato un segmento sociale del tutto inedito
in quello che e’ generalmente conosciuto come il popolo piu’
diligente d’Europa. Uno sguardo oltre Atlantico permette invece a
Spiegel di ritrarre John Ashcroft, il nuovo ministro della Giustizia
dell’Amministrazione americana, che, figlio e nipote di pastori
protestanti, pare non tenere in grande considerazione la storica
separazione tra Stato e Chiesa. E’ lecito - si chiede il
corrispondente da Washington - che il ministro della Giustizia del piu’
potente Stato della terra riunisca ogni mattina i funzionari piu’
prestigiosi del suo ministero per una seduta di preghiera e discussione
sui testi sacri? In America solamente cinque anni fa erano state
approvate all’unanimita’ da democratici e repubblicani delle severe
direttive sull’esercizio della religiosita’ da parte di funzionari
dello Stato: ora il comportamento di uno dei piu’ importanti ministri
del paese sembra contraddire questa impostazione liberale e puntare al
dialogo diretto con quel 90 per cento di popolazione che secondo le
statistiche si definisce ‘timorato di Dio’. E’ una situazione al
limite del paradossale, che per ora si ripercuote solamente a livello
linguistico: da ogni circolare ministeriale sono state infatti bandite
parole come ‘orgoglio’ (il perfetto cristiano non puo’ peccare di
orgoglio, nemmeno per la propria nazione), o espressioni come quella che
definisce il servizio pubblico un ‘dovere supremo’ (l’uomo pio non
conosce infatti altro sovrano che Gesu’ Cristo) e cosi’ via. Presto
comunque si potrebbero far sentire ripercussioni ben piu’ concrete
sulla vita della gente comune: e’ ovvia l’avversione di John
Ashcroft all’aborto ed e’ cosa nota l’influenza del ministro della
Giustizia sulla nomina presidenziale dei giudici costituzionali. Il pio
Ashcroft rischia insomma di lasciare tracce evidenti e durature sull’amministrazione
della Giustizia americana.
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