Russia: opinione pubblica vs liberta’
di stampa
Raffaele Oriani
Der Spiegel, 18 febbraio 2001
Il numero di Spiegel di questa settimana propone un’interessante
intervista con uno dei giornalisti piu’ noti del panorama mediatico
russo. Si tratta della stella di NTW Tscherkisov, che si e’ fatto un
nome con i suoi editoriali televisivi ferocemente antiputiniani e parla
ora della liberta’ di stampa, dei tentativi del presidente di ridurre
al silenzio gli organi televisivi e di stampa a lui sfavorevoli, del
destino di Wladimir Gussinski (padrone della televisione dove lavora
Tscherkisov) che dopo essersi affermato come uno degli oligarchi della
nuova Russia e’ ora agli arresti domiciliari in Spagna raggiunto da un
mandato di cattura internazionale e in attesa di sapere se verra’
estradato o meno verso la madrepatria. La situazione e’ estremamente
confusa, anche perche’ da una parte Putin stringe sempre piu’ le
maglie del controllo statale sui mezzi di informazione, dall’altra l’opinione
pubblica sembra dargli man forte, convinta anzi che i giornalisti godano
ancora di troppa liberta’ e debbano essere messi in condizione di non
nuocere alla causa della rinascita nazionale. Ovviamente sullo sfondo si
intravedono soprattutto i fatti della guerra in Cecenia e le
macroscopiche violazioni dei diritti umani che li’ si continuano a
compiere in nome della lotta al terrorismo. Secondo Tscherkisov il
canale televisivo privato NTW e’ l’unico a dire le cose come stanno
e a suscitare per questo l’ira del presidente e la morbosa attenzione
della magistratura. A rendere il quadro ancora piu’ fosco c’e’
inoltre la convinzione del giornalista che il piano di Putin sia
semplicemente il ripristino della vecchia Unione Sovietica: potra’
apparire paradossale, ma date le attuali condizioni di vita in Russia
questa rischia di suonare piu’ come una promessa che come una
minaccia.
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