Germania: il momento dei vip
cocainomani
Raffaele Oriani
Der Spiegel, 29 ottobre 2000
Questa
settimana Spiegel dedica la copertina e i servizi principali alla droga
dei ricchi e famosi: la cocaina, di cui si descrivono gli effetti e si
cerca di comprendere l’irresistibile fascino. Tanta attenzione non e’
casuale e non deriva da un interesse di natura puramente sociologica: lo
spunto e’ infatti un preciso fatto di cronaca, ovvero la scoperta che
quello che avrebbe dovuto essere il salvatore delle sorti dell’acciaccata
nazionale di calcio tedesca, l’allenatore Christoph Daum, sarebbe un’abituale
consumatore di cocaina. L’eco mediatica della vicenda in Germania e’
stato enorme ed ha portato alla luce l’immancabile giro di Vip dello
spettacolo e dello sport che sarebbero accomunati dalla passione per la
polvere bianca. Perche’, si chiede Spiegel (forse in mancanza di temi
d’attualita’ piu’ forti e pregnanti) tanta voglia di coca? In
sostanza perche’ la cocaina permette di accentuare qualita’ gia’
presenti nel cervello e nel carattere del ‘consumatore’. Non sarebbe
quindi un caso (e non sarebbe una pura questione di prezzo) che proprio
a questa droga vadano le particolari attenzioni dei vip di ogni settore:
la cocaina e’ infatti una ‘droga da creativi’, essa, come sostiene
l’autorevole neuropsichiatra interpellato dal settimanale tedesco ‘non
porta a nulla se chi la assume non e’ molto intelligente e conduce una
vita di noia e solitudine’. La cocaina non sarebbe insomma una droga
per tutti, e non e’ certamente una droga da consumarsi in solitudine
nei sottoscala delle stazioni: porta infatti a provare quello che si
proverebbe comunque, operando un effetto moltiplicatore per tutti i
nervi cerebrali sollecitati in modo anomalo dalla sostanza inalata. C’e’
comunque anche un lato oscuro che la polvere bianca condivide con molte
altre droghe: l’altra faccia della medaglia e’ infatti il pericolo
di infarto, di epilessia, di allucinazioni ricorrenti e il forte rischio
depressione una volta che il consumatore abituale intenda interromperne
l’assunzione.
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