Zidane: ritratto di un malinconico
giocoliere
Raffaele Oriani
Le Nouvel Observateur, 12 luglio
2000
A
differenza del presidente del Milan, il ‘Nouvel Observateur’ e‘
convinto che Zinedine Zidane non abbia combinato granche’ nella finale
degli europei contro l’Italia: non e’ stata sua la zampata decisiva
e non e’ stato lui a determinare la riscossa dei Bleus tramortiti dal
vantaggio italiano fino a trenta secondi dalla fine del match piu’
importante dell’anno. Eppure il settimanale parigino dedica al
campione della Juventus la copertina di questa settimana e un lungo
servizio in cui si ripercorre la carriera del campione di Marsiglia fino
a quel novantatreesimo minuto che ha fatto precipitare l’Italia in un
‘silenzio di morte (cosi’ l’agenzia France Presse). Perche’
tanta attenzione al protagonista mancato della finale di Rotterdam? Per
due motivi: il primo calcistico, il secondo giornalistico. Il primo:
fino alla sera del 2 luglio Zizou era stato l’assoluto protagonista
degli Europei dei francesi, toccando soprattutto nella semifinale contro
la Spagna il ‘vero vertice della sua carriera’: finte, dribbling,
corse estenuanti per novanta minuti per sostenere una squadra di
campioni sempre sul filo del rasoio. Ma tanta attenzione ha anche (e
forse soprattutto) un motivo squisitamente giornalistico, o se vogliamo
umano: Zidane e’ un personaggio poco mediatico, che proprio per la sua
riservatezza incuriosisce e invita a raccontarne la vita, a infrangere
il muro di discrezione che ha eretto attorno a se stesso, a sua moglie e
sai suoi figli. Eppure la sua e’ una storia importante: figlio di una
famiglia modestissima di immigrati maghrebini a Marsiglia (il padre
Smail Zidane fece fatica a mettere da parte i soldi per le prime scarpe
coi tacchetti), Zidane e’ rimasto un ragazzo serio con un cruccio che
appena ora comincia a sciogliersi al sole dei suoi tantissimi successi
sportivi: ‘mi accorgo ora – disse all’indomani della vittoria
Mondiale del ’98 – di aver sempre vissuto da vecchio’. Solo ora
questo giovane-vecchio incomincia a parlare con i giornalisti anche
della sua vita e della sua famiglia e probabilmente solo ora si e’
abituato al ‘piedistallo’ su cui il tifo francese e juventino lo ha
collocato orami da quasi un lustro. Zidane e’ il giocoliere serio, se
non addirittura timido: quasi un paradosso per l’uomo in cui tutti
vedono ‘il nuovo Maradona’.
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