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Europa 2000: allarme prostituzione
Raffaele Oriani
Le Nouvel Observateur, 25 maggio 2000
Il numero in edicola del Nouvel Observateur dedica un
ampio dossier al traffico di donne tra Europa dellest e dellovest e piu
in generale al fenomeno della prostituzione, in Francia e non solo. I dati sono
impressionanti: sarebbero 500.000 le ragazze rumene, bulgare, albanesi (soprattutto
albanesi), russe o ceche vendute e comprate sui marciapiedi delle capitali europee. Spesso
le ragazze sono allettate con annunci fasulli da ipotetiche agenzie di casting o da
presunti uffici di collocamento privati che promettono lavori da cameriera, parrucchiera o
collaboratrice domestica. La realta e unaltra e il Nouvel la documenta
mandando per strada i suoi reporter a parlare con le prostitute e con chi cerca di
renderne meno duro il lavoro: volontari che distribuiscono preservativi e buone parole
cercando di mettere un tappo alla buona su questa falla delle nostre societa. Si
racconta (e il Nouvel documenta) di veri e propri campi di rieducazione in
Albania in cui le ragazze vengono imprigionate e violentate ripetutamente prima di essere
spedite nel mondo civile. LAlbania rappresenta infatti probabilmente il
paese da cui vengono le storie piu brutali che finiscono sui marciapiedi di Parigi,
Milano o Londra. M che fanno gli stato di fronte a tutto questo? Praticamente nulla, dal
momento che lunica preoccupazione delle forze dellordine pare essere che il
commercio non disturbi la quiete pubblica e il comune senso del pudore. Poche speranze
quindi per le ragazze albanesi violentate dai loro padroni: poche speranze anche
perche con sorprendente moralismo lo stesso Nouvel Observateur fa di ogni erba un
fascio e condanna con la stessa severita la prostituzione volontaria e quella
coatta, le libere professioniste e le schiave. Il che, come nel caso del
consumo delle droghe, appare il modo migliore per far prosperare crimine e dolore
nellindifferenza generale.
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