Caffe' Europa
Rassegna Internazionale




Congo, il massacro ignorato

 

Andrea Pinchera


Le Nouvel Observateur, 5 aprile 2000

Non c'è tregua per l'orrore. A tre anni dalla caduta di Mobutu, l'ex-Zaire, ora divenuto "Congo democratico", è abbandonato all'arbitrio dei signori della guerra locali e al saccheggio delle armate straniere venute a soccorre il dittatore di Kinshasa, Kabila, o ad appoggiare i ribelli. Le Nouvel Observateur ha deciso di puntare i suoi riflettori su questo massacro, ignorato nel resto del Mondo. In Congo, l'unica legge è quella della guerra. Kabila controlla non più di un terzo, quello occidentale, del paese del quale è formalmente presidente. Gli altri due terzi sono controllati dai movimenti ribelli, fedeli all'Uganda e al Ruanda. La loro sollevazione contro Kabila, tuttavia, non può nascondere le rivalità interne che sovente sfociano in sanguinose battaglie. E in questo panorama di guerra si regolano anche innumerevoli conflitti locali, le cui origini spesso affondano nella notte dei tempi. In mancanza dello Stato, lo strumento più usato per esercitare il potere è il massacro. In questo panorama caotico, l'Onu, unico soccorso, ha votato il principio di inviare alcune centinaia di osservatori, protetti da cinquecento caschi blu. "E' poco per un paese così grande e per regolare problemi molto più complessi di quelli della Bosnia e del Kossovo", scrive Le Nouvel Observateu. "Ma questo intervento internazionale, anche se flebile, costituisce al momento la sola speranza di riportare un embrione di diritto in un paese dove la popolazione civile è abbandonata alla violenza assoluta dei signori della guerra locali e alla rapina sanguinosa delle armate inviate dagli Stati vicini".

 


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