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Dramma in Cecenia: a chi giova la guerra?
Raffaele Oriani
Nouvel Observateur, 24 novembre 1999
Il Nouvel questa settimana si reca in
Cecenia per raccontare il destino disperato di migliaia di rifugiati che vagano alla
ricerca di un rifugio e ormai in preda al gelo dellinverno caucasico. Il reportage
dellinviato del settimanale parigino e senzaltro impressionante e
riporta la guerra alle sue vere dimensioni umane che spesso vengono tradite dal dibattito
geopolitico. Alla frontiera con lIngoussetsia si e andata infatti formando in
questi giorni una colonna di circa quindici chilometri di profughi (se ne stimano almeno
diecimila) in condizioni precarie quando non al limite della sopravvivenza: molti sono i
feriti e molti quelli che non hanno di che coprirsi o di che nutrirsi. Tutti sono sotto il
costante tiro di disturbo dellartiglieria russa, ossessionata dal pericolo
terrorista e dal sospetto che tra donne, bambini e feriti gravi si nasconda qualche
trafficante darmi o qualche kamikaze integralista. La guerra insomma sta mostrando
la sua faccia piu feroce e non e sicuramente ancora quella peggiore: ai
giornalisti e infatti vietato laccesso al territorio ceceno e quindi i
reporter non possono che raccontare le storie di chi ce lha fatta ed e ora
ricoverato in un ospedale piu o meno attrezzato. Lo stesso numero dl Nouvel offre
comunque anche materiale di riflessione meno emotivamente connotato: in unintervista
con il presidente dellIngoussetsia Rouslan Aouchev si parla infatti della situazione
generale russa e del perche di questa guerra scoppiata improvvisamente e di cui
nessuno vede ancora la fine. Secondo la diagnosi di Aouchev per lennesima volta il
Caucaso serve a Mosca per regolare conti interni e definire i nuovi equilibri di potere in
vista delle prossime elezioni politiche e presidenziale. Prova decisiva in tal senso
sarebbe il fatto che lestablishment russo (a cominciare dal malandato presidente
Boris Jeltsin) non ha mai voluto incontrare il presidente ceceno per una definizione
politica dei rapporti tra i due paesi e uno sforzo comune per combattere il terrorismo che
aveva preso ad insanguinare le principali citta della federazione. In realta
secondo Aouchev in quello che sta succedendo in questi giorni non ce nulla di
casuale: il Cremlino ha voluto esacerbare la situazione per poter portare il paese in
guerra e distrarre quindi lopinione pubblica da corruzione, criminalita, crisi
economica. Anche per questo il conflitto ceceno potrebbe essere appena allinizio.
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