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Parlano i medici freschi di Nobel

 

Raffaele Oriani

Nouvel Observateur, 27 ottobre 1999


Le Nouvel Observateur questa settimana ha in grande evidenza un'intervista con l'ex presidente di Meici senza Frontiere Rony Brauman. L'organizzazione fondata quasi trent'anni fa da Bernard Kouchner ha appena ricevuto il Premio Nobel per la pace e il settimanale parigino ne approfitta per fare il punto sul problema degli aiuti umanitari, dell'emergenza sanitaria di tanto Terzo mondo e sul diritto di ingerenza nelle questioni interne dei singoli stati. Secondo Brauman la 'ragione sociale' di Medici senza frontiere e' proprio di 'immischiarsi in cose che non ci riguardano, di violare le frontiere, di contrastare quando occorre l'ordine degli Stati'. Da qui pero' a veder nel premio dell'Accademia di Svezia una sanzione del diritto di ingerenza ce ne corre: ingerenza infatti in questi anni ha significato troppo spesso bombe per la popolazione e grazia per i dittatori, e' servita da pretesto per il perseguimento di fini politici e non e' stata attivata la' dove sarebbe stato assolutamente necessario. Ingerenza secondo Brauman e' paradossalmente l'intervento indonesiano a Timor est: un diritto di sopraffazione a cui MSF ha risposto col dovere della testimonianza e della cura della popolazione. Certo, ammette l'ex presidente dell'organizzazione fresca di Nobel, ci sono dei rischi: di una guerra ormai si vedono solo le gesta eroiche dei volontari e si dimenticano i milioni di morti e di mutilati che restano sul campo; spesso i capi ribelli tendono a strumentalizzare l'attenzione internazionale sul modello di quanto successe in Biafra all'inizio degli anni settanta ; e c'e' il rischio di concentrarsi sulle situazioni di emergenza trascurando la quotidiana ingiustizia di medicinali troppo cari, ricerca riservata a certe malattie del mondo ricco, egemonia del libero mercato anche in campo sanitario. Proprio per questo il primo impegno dei medici premiati col Nobel sara' di farsi sentire al vertice del commercio mondiale di Seattle a fine novembre: per imporre un'eccezione sanitaria sul modello dell'eccezione culturale che protegge le produzioni letterarie, cinematografiche e musicali dei singoli paesi. L'idea e' quindi di riaffermare la priorita' del diritto alla vita sul diritto alla vendita.


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