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Le Nouvel Observateur / Processo Andreotti:
fine di Mani Pulite?
Raffaele Oriani
Le Nouvel Observateur, 6 ottobre 1999
Questa settimana il Nouvel Observateur ha i padroni in
copertina: quanto guadagnano, cosa fanno dei loro soldi, quanto e ampia la
sproporzione tra i salari dei grandi manager e quelli della gente comune. Ma oltre ad un
dossier novecentesco sullutopia comunista si segnala soprattutto la
presa posizione del settimanale parigino sulle faccende di casa nostra. Una corrispondenza
di Marcelle Padovani pone infatti laccento sullassoluzione di Giulio Andreotti
sulle conseguenze che la fine del processo a Belzebu e destinata ad
avere sulle vicende politiche italiane. Secondo il Nouvel stiamo assistendo alla fine
dellepoca di Mani pulite e come dice Gerardo Colombo- proprio
lItalia, che nel 1992 fu il primo paese europeo a sollevare il coperchio sul
pentolone della corruzione amministrativa, potrebbe ora essere il primo a chiudere il
capitolo giudiziario e a ridare alla politica la sua tradizionale patente di
impunita. Tutto ebbe inizio da un manipolo di magistrati senza timore e senza
scrupoli (Padovani aggiunge: troppo spesso senza prove!), e tutto sembra dover
finire sul gran ritorno del sette volte presidente del Consiglio e 37 volte ministro della
Repubblica italiana. Ad Andreotti si aggiunge comunque Di Pietro che, fiutata laria,
si e affrettato a chiedere la convocazione di una Commissione che indaghi a largo
raggio sugli anni di Tangentopoli e di Mani Pulite. Non e la prima assoluzione
nellambito di Mani Pulite e non e la prima volta che i magistrati inquirenti
si trovano in gravi difficolta: quello che sembra davvero cambiato e il clima
generale del paese. Lopinione pubblica in sostanza e stufa di processi
politici cammuffati da dibattimenti penali; dopo anni di incondizionato consenso ai
paladini della trasparenza amministrativa, il processo Andreotti e il suo esito favorevole
allimputato sembrano aver minato le convinzioni giustizialiste del popolo italiano.
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