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Le Nouvel Observateur / La Francia fuori
dalla crisi: merito di Jospin?
Raffaele Oriani
Le Nouvel Observateur, 15 settembre 1999
La Francia e rinata, secondo il Nouvel
Observateur di questa settimana. Che siano le cifre macroeconomiche, che siano le
impressioni della vita sotto casa il paese sembra cambiato e sembra finalmente essersi
lasciato alle spalle gli anni bui in cui il futuro era visto come una minaccia, la
disoccupazione come un destino, lavvento della tecnologia informatica come una
maledizione che tagliava il lavoro e sconvolgeva consolidati equilibri sociali. Certo,
ammette il Nouvel, la disoccupazione cala ma resta ancora a livelli insopportabilmente
alti, eppure anche questa cifra non e piu la stessa di un tempo: su tre
milioni di disoccupati ormai il 14 per cento hanno un impiego che supera le 78 ore mensili
(nel 1996 erano il 10 per cento); secondo un recente sondaggio 1,2 milioni di francesi (il
doppio rispetto al 1992) hanno in testa unidea imprenditoriale che aspetta
loccasione o il finanziamento giusto per essere messa in pratica. E poi fattori
piu volatili, sensazioni sociali e culturali che mostrano il cambiamento della
mentalita francese: laids non avvelena piu i rapporti umani,
limmigrazione ha smesso di essere un mostro collettivo e non alimenta piu il
serbatoio elettorale l Fronte di Le Pen. E mentre la societa si tranquillizza anche
larte riprende quota: la musica francese si contamina con nuovi ritmi e nuove
sonorita e rinuncia al peregrino sistema delle quote culturali per affrontare il
rock americano sul campo aperto delle preferenze giovanili. Forse il Nouvel si e un
po fatto prendere la mano dallentusiasmo ma certo il clima in Francia sembra
cambiato e certo quella francese e lunica sinistra europea che sembra tenere
sulla distanza: grazie al consenso degli elettori e grazie ad un cambiamento che da
promessa si va facendo sempre piu realta. Dopo la nouvelle vague londinese e
gli effimeri successi della socialdemocrazia tedesca forse e veramente giunto il
momento della via jospiniana allarmonia fra societa e mercato.
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