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Le Nouvel Observateur / Roma e
cambiata! Ma e cambiata davvero?
Raffaele Oriani
Le Nouvel Observateur, 21 luglio 1999
In Italia quasi nessuno se ne era accorto (tantomeno a
Roma), ma Roma e unaltra citta. Il Nouvel invita allora i suoi lettori a
mettere da parte ogni pregiudizio sulla citta caotica e inconcludente e a
precipitarsi sul Palatino che in una notte unisce le due capitali transalpine.
E insomma rivoluzione: culturale, civica, sociale. Roma rinasce e in attesa del
Giubileo imminente si sottopone al lifting piu imponente della sua
storia. Ma non sono solo i palazzi a rifarsi i connotati: e la citta
tutta che riprende possesso di se stessa e segue cosi felicemente lesempio di
Napoli e Palermo, si innamora delle sue antichita, costringe i musei a fare gli
straordinari. Il Nouvel si sofferma in particolare sullultima opera di cui si siano
presentati i restauri: la Domus Aurea di Nerone riaperta al pubblico dopo pluridecennale
chiusura. Certo, lapertura e parziale e quel che piu conta e
parzialissimo il restauro delle pitture parietali, ma i romani sciamano a vedere la dimora
neroniana: tremila in tre giorni e duecentomila in piazza del Popolo ad assistere allo
show allestito per loccasione con la partecipazione straordinaria di Peter Ustinov,
celebre Nerone del film Quo Vadis?. Accanto alla Domus Aurea il settimanale
parigino loda i lavori di scavo della zona dei Fori (su 15.000 metri quadri il
piu grande cantiere archeologico al mondo, aperto da diciotto mesi) e
limpegno complessivo che punta nei prossimi dieci anni a portare alla luce tutti i
reperti antichi ancora sepolti sotto terra. E un peana insomma, talmente insolito e
talmente controcorrente rispetto al comune sentire del cittadino della capitale che
avrebbe richiesto qualche fatto in piu a sostenere opinioni cosi recise.
Nonostante lentusiasmo del Nouvel continuiamo insomma a vedere una metropoli in
difficolta e a incrociare le dita per lalluvione del prossimo anno, quando
secondo le stime piu prudenti si riverseranno su Roma una trentina di milioni di
pellegrini.
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