Il Nouvel
Observateur con uninteressante corrispondenza da Mosca rivela i veri motivi che sono
alla base della destituzione di Eugeni Primakov da primo ministro russo. Guerra nei
Balcani? Crisi economica? Impopolarita diffusa? Nemmeno per sogno. Il gabinetto
dellex ministro degli esteri godeva infatti di un consenso assolutamente inedito
nella breve storia delle traballante democrazia russa: la popolarita era al 70%,
lostilita solo al 12%. Forse proprio questo seguito e costato il posto a
Primakov che, nella sua battaglia per uneconomia piu giusta, aveva
finito per scontrasri con troppi interessi che avevano sino ad allora goduto del favore
del Cremlino. Primo tra tutti il grande affare dellesportazione di capitali che da
Mosca raggiungono le banche svizzare bypassando ogni controllo da parte dello stato. Sulla
vicenda indagavano il procuratore generale della Repubblica e il magistrato ticinese Carla
Del Ponte: una volta fatto il nome del magnate Boris Berezovski il meccanismo pero
si e inceppato, Eltsin ha chiesto la destituzione del procuratore e appena ha potuto
ha destituito il suo primo ministro che figurava come il vero ispiratore delle inchieste.
Ma a dicembre ci sono le elezioni generali e non e detto che i russi non si
ricordino del loro stimato ex primo ministro.
Da due anni la sinistra governa in Francia e la sfida principale sulle
35 ore e ancora molto lontana dallessere vinta. Eppure la legge sulla
riduzione dellorario di lavoro e gestita da Martine Aubry che e uno dei
ministri piu capaci del governo Jospin e ha dalla sua il supporto diretto del primo
ministro che ne voleva fare il suo cantiere sociale. Ora e il momento
dei primi bilanci e al ministro non resta che giocare con le parole: cambiano i parametri,
finiscono sullo sfondo i dati piu negativi, si condisce tutto con considerazioni
generiche sulla prospettiva e la via ormai tracciata ad un progetto troppo ambizioso per
concretizzarsi in un paio danni. In sostanza la legge ha coinvolto 1,4 milioni di
lavoratori grazie a 3800 accordi, ma dalla sua promulgazione ha creato solo 35.000 posti
di lavoro. La Aubry insiste che il dato non e deludente perche vanno calcolati
tutti i posti che cosi non si sono persi, ma il Nouvel non sembra convinto e imputa
il fallimento ad un madornale errore di metodo: da subito infatti si annuncio il
varo di una seconda legge nel prossimo autunno, creando cosi aspettative nei datori
di lavoro che rimandano lapplicazione degli accordi in attesa di tempi migliori e
condizioni piu vantaggiose.