Niente
Kossovo in copertina questa settimana per il Nouvel Observateur. Riprende il posto
donore uno dei temi cari al settimanale di Jean Daniel: i nuovi giovani e le nuove
possibilita formativee professionali che si sviluppano piu o meno
clandestinamente accanto ai curricula piu tradizionali. Prendendo spunto dal libro
di Daniel Goleman sullintelligenza emotiva (che fino ad ora in Francia non aveva
avuto la risonanza toccatagli invece nel nostro paese) un lungo dossier perora la causa
degli altri lavori: quelli non contemplati dalla voie royale dei grandi licei,
grandes ecoles, grandi istituzioni della vita pubblica francese. Il messaggio in sostanza
e: se e seria una vocazione e il bene piu prezioso in mano ad un
giovane per farsi strada nella vita. Invece di mortificarla con la costante valutazione
dellIQ in forma di voto scolastico, ancrebbe incoraggiata insegnando ai ragazzi
soprattutto le virtu della tenacia e dellagilita personale e
professionale. Oggi come oggi per l88% dei francesi e difficile o molto
difficile per un giovane fare della propria passione una fonte di reddito, mentre
per la maggioranza dei ragazzi oltre i quindici anni sono ancora famiglia e scuola a poter
aiutare a realizzare i propri sogni. Quell stesse istituzioni che secondo il Nouvel troppo
spesso non sanno ascoltare i desideri e cercano di imporre la loro visione astratta,
platonizzante, anemica del mondo del lavoro e della vita.
Sul Kossovo si segnala invece leditoriale del direttore che mette
in guardia da buon francese contro la supremazia americana, unintervista a un
esperto di strategia internazionale che prevede il crollo dellAlleanza in caso
diconflitto terrestre e un articolo dal titolo eloquente: Media: il rigore
paga. A piu di un mese dalla guerra secondo Philippe Gavi si assiste ad un
fenomeno confortnte: la gente ha ricominciato ad avere fiducia nei giornalisti. Non si
sono ripetute le sbornie ideologico-mediatiche della guerra del Golfo, si e cercato
di presentare entrambi i punti di vista del conflitto, e ricomparso il condizionale
negletto al tempo della campagna anti-Saddam, si e tornati alla pratica desueta del
controllo delle fonti. Il pubblico dimostra di apprezzare e anche le casse dei network
sembrano trarre giovamento dal nuovo corso meno spettacolarizzante e piu riflessivo:
la guerra del Golfo era costata a TF1 110 milioni di franchi in due mesi, quella in
Kossovo non viaggia a piu di 15-20 milioni di franchi al mese.