Caffe' Europa  
Rassegna Internazionale




Nouvel Observateur/ Media in guerra con gli occhi aperti

Raffaele Oriani

 

 

Il Nouvel Observateur fa l’elogio dei mass media in tempo di guerra: la musica e’ cambiata e non e’ piu’ come ai tempi del Golfo dove l’unica fonte informativa era il conformismo dei portavoce militari. Si nota un atteggiamento equilibrato e una sofferta volonta’ di cogliere il bandolo di quest’ennesima matassa balcanica. Gli inviati del settimanale francese nelle citta’ della Serbia sotto le bombe della Nato raccontano ad esempio lo sconcerto degli oppositori di ieri che si ritrovano oggi a sostenere Milosevic e un governo che hanno sempre contestato. Oppositori politici, ma soprattutto intellettuali e giornalisti, primi fra tutti i responsabili delle radio e dei giornali che per anni hanno fatto i loro dovere dribblando le angherie del regime e la tirchieria della Comunita’ europea che non ha mai fatto seguire i fatti alle tante promesse di sostegno economico. Per loro la guerra rischia di significare il trionfo del potere belgradese e la rovina della Serbia: "Ci toglieranno il Kossovo e ci lasceranno Milosevic" è il commento che meglio riassume questo stato d’animo. Sembra comunque che il presidente jugoslavo abbia predisposto un piano spregiudicato di divisione del Kossovo in due parti: la buccia a est da mollare e la polpa culturale ed economica dei grandi monasteri e delle miniere di nord-ovest da mantenere a qualsiasi costo. Previsioni che le bombe si stanno pero’ incaricando di mettere decisamente in discussione.

 

Il piu’ grande affare del XXI secolo? L’acqua fresca, l’acqua potabile per una popolazione mondiale che nel 2025 superera’ di tre miliardi quella attuale. L’acqua risente dell’inquinamento delle falde e dei fiumi e soprattutto per le grandi metropoli del terzo mondo non si puo’ piu’ parlare di risorsa naturale ma di bene prezioso da trattare a fondo prima di distribuirlo. Le grandi multinazionali francesi sono pronte alla sfida, e, dopo aver resistito in mani private ad ogni ondata di nazionalizzazione dal 1830 ai nostri giorni, vanno oggi alla conquista del mercato planetario: l’ultima clamorosa acquisizione e’ quella messa a segno in questi giorni dalla Societe generale des eaux con l’opa da 37 miliardi di franchi sul colosso americano Us Filters, leader del trattamento idrico con 31 miliardi di franchi di fatturato previsto per il 1999. Mentre la Generale des eaux si muove quindi in Borsa, la concorrente Lyonnaise firma contratti a Casablanca, Djakarta, Sydney, Buenos Aires e soprattutto ad Atlanta, ideale trampolino di lancio per il mercato statunitense. Una cifra per capire tanto attivismo: secondo il Nouvel Observateur si stima che nei prossimi anni saranno investiti 800 milliardi di dollari (meta’ del prodotto interno lordo francese) per fornire di acqua potabile le principali megalopoli del sud del mondo.


 

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