Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




Le nouvel Observateur/Il Giappone in vendita

Edoardo Buffoni

 

Le nouvel Observateur, 25 marzo-1 aprile 1999

 

Il Giappone in vendita. L’ultimo caso clamoroso e’ la cesione del controllo della Nissan, gioiello in crisi dell’industria nazionale, ai francesi della Renault. Il nouvel Obs fa un parallelo con il 1945 e il generale MacArthur, quando i giapponesi si piegarono agli stranieri, in quel caso gli Stati Uniti, per uscire dal caos post bellico e raddrizzare l’economia. Oggi servono investimenti, e nuove filosofie industriali, per uscire da una lunga recessione. Solo dieci anni fa, l’affare Renault-Nissan sarebbe stato impensabile: la Japan Inc. trionfava ovunque, il manager giapponese aggressivo era l’incubo-tipo del suo collega europeo e americano. Esportazioni alle stelle, e mercato interno blindato, per la disperazione degli occidentali. Oggi, grandi firme capitolano: 35 per cento di Mazda alla Ford, il 49 per cento di Isuzu alla Gm, Toshiba in odore di cessioni, e molte banche sul punto di cedere agli occidentali. Le banche con l’acqua alla gola per i debiti nonn possono aiutare le grandi imprese, che a loro volta abbandonano a se stesse le banche, un tempo amiche. Nel frattempo, la crisi sembra cambiare le abitudini della gente. Niente piu’ overdose di lavoro e ossessione della produttivita’, ma riscoperta dei piaceri, del riposo, del benessere, dell’edonismo.

Alla fine Roland Dumas, presidente del consiglio costituzionale francese, e’ capitolato. L’inchiesta su di lui era arrivata ad un punto fermo. Dieci giorni fa l’uomo politico si diceva sicuro della sua poltrona. Poi le ultime rivelazioni ai giudici della sua accusatrice, la sua ex amante Christine Deviers-Joncour, hanno fatto precipitare tutto. L’inchiesta e’ quella dei "regali" segreti della Elf, la grande compagnia pubblica del petrolio, che tramite la dipendente Deviers-Joncour sarebbero arrivati a Dumas, all’epoca dei fatti ministro degli Esteri. In cambio di favori e concessioni del governo alla compagnia. Tra i regali, preziose statuette, appartamenti di lusso nel centro di Parigi, soldi nascosti in conti svizzeri. Dumas nega tutto, parla di complotto, e alcuni episodi in effetti fanno pensare a una regia occulta delle accuse, che va oltre la Deviers-Joncour, ribattezzata in una biografia di successo "La puttana della Repubblica", e che appare sempre di piu’ come una marionetta mossa da fili potenti. E’ certo che comunque Dumas dara’ battaglia, e questo spaventa molti. La svolta dell’inchiesta e’ arrivata proprio quando i giudici stavano cominciando ad occuparsi di presunti coinvolgimenti di altri grossi politici nell’affare. E’ sospetto ad esempio l’atteggiamento di Charles Pasqua, ex ministro dell’Interno, che compare nel dossier, e che ha chiesto a gran voce le dimissioni di Dumas.

Per la prima volta dall’inizio degli anni del terrore, l’Algeria, stanca delle violenze, affronta elezioni veramente democratiche. Il 15 aprile si sceglie il nuovo presidente della Repubblica. Potrebbe essere l’avvio di una politica di riconciliazione nazionale, dopo anni di fondamentalismo e repressione. Dal 1962, anno della liberazione, mai elezione fu piu’ aperta. Sette sono i candidati, e vanno dal laico dell’opposizione Ahmed agli islamisti moderati Djaballah e Ibrahimi.


 

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