L’America di Bush: torna in campo
la Cia
Raffaele Oriani
Newsweek, 28 maggio 2001
Nell’ultimo numero in edicola, Newsweek si distrae come ormai accade
sempre piu’ spesso dai grandi temi di politica internazionale e dedica
la copertina al tema delle ragazze-madri nell’America di questi
giorni. Da Washington arriva invece la notizia della nomina del nuovo
direttore generale della Cia: e’ Buzzy Krongard, ex presidente di una
banca di investimento e ennesima riprova che il nuovo presidente degli
Stati Uniti e’ deciso a lasciare il segno e a effettuare grandi
cambiamenti sul versante sia politico che amministrativo. George W. Bush
e’ figlio di un ex direttore della Cia e dalle sue prime mosse sembra
chiarissima l’intenzione di riportare l’Agenzia agli antichi fasti:
negli ultimi anni infatti in molti si erano lamentati dell’eccessiva
cautela che contraddistingueva le operazioni di intelligence degli Stati
Uniti e in molti ambienti di Washington era andata diffondendosi la
convinzione che fosse veramente ora di ridare una certa liberta’ di
azione alla Cia stessa. La presidenza Clinton da questo punto di vista
era stata contraddistinta da un imperativo semplice e inappellabile: la
Cia doveva mantenersi alla larga dai dossier piu’ importanti della
politica estera statunitense. Il ruolo dell’intelligence era stato
talmente ridimensionato che il presidente democratico era giunto ad
abolire i tradizionali meeting in cui il potere politico impartiva
direttive e raccoglieva informazioni riservate. Con il giovane Bush si
cambia decisamente aria: ogni giorno a rapporto, con la convinzione che
i cosiddetti ‘rough states’, ovvero gli ‘stati canaglia’ che
nell’immaginario americano hanno ormai sostituito il grande nemico
della guerra fredda, si possano contrastare validamente solo utilizzando
tutte le armi a disposizione, quelle ortodosse e quelle piu’ ambigue.
Buzzy Krongard da questo punto di vista sembra decisamente l’uomo
giusto al momento giusto: la sua prima mossa e’ stata ribattezzare i
collaboratori con il loro vero nome, ovvero ‘spie’, mentre
cominciano a prendere forma grandi progetti di svecchiamento e di
riorganizzazione della struttura all’insegna dell’intervento a
qualsiasi costo ovunque ce ne sia bisogno.
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