In Mozambico e sempre emergenza
Raffaele Oriani
Newsweek, 11 marzo 2000
Newsweek dedica uno dei suoi servizi dallestero al dramma del Mozambico.
Unalluvione di proporzioni devastanti ha semi-distrutto una regione del paese
trasformando il fiume Limpopo, un corso dacqua normalmente non piu largo di un
paio di centinaia di metri in un mare di sedici chilometri di larghezza. Quasi un milione
i senzatetto e innumerevoli le vittime i cui corpi probabilmente non saranno mai
recuperati. Ma oltre allacqua si profila un enorme problema igienico: malaria,
carestia, altre epidemie rischiano infatti di provocare piu vittime
dellalluvione stessa. Di fronte a tutto cio i governi della parte ricca del
mondo hanno reagito molto tiepidamente e Newsweek si chiede perche e fornisce come
sempre risposte molto pragmatiche e molto sensate. Da un lato quindi sembra che
lintervento sia reso particolarmente difficile dallassenza di basi militari
americane o europee nellarea; dallaltro le forze di intervento delle potenze
militari ed economiche dellOccidente sono fiaccate dallimpegno in Kossovo e
nelle altre zone calde della terra; dallaltro ancora le strutture militari dei paesi
vicini quali ad esempio lo Zimbabwe sono impegnate in operazioni belliche nellambito
della guerra civile che da anni devasta il Congo. Il quadro come si vede e
decisamente sconfortante, e non migliora se a tutto cio si aggiunge il sospetto che
la catastrofe sia stata provocata dalla imprudente gestione dei corsi dacqua da
parte del Sud-Africa. Intanto in Mozambico si continua a morire e sui media occidentali si
continuano a pubblicare foto molto spettacolari (nemmeno Newsweek rinuncia a pubblicare
limmagine di un gruppo sulla cima di un albero visto da bordo dellelicottero
che dovrebbe portare la salvezza).
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