New York: la polizia che fa paura
Raffaele Oriani
Newsweek, 4 marzo 2000
A New York ha fatto scandalo il verdetto che ha mandati assolti i quattro poliziotti che
nel febbraio dellanno scorso uccisero Amadou Diallo, un immigrato africano colpevole
solo di camminare una sera dinverno nel quartiere del Bronx. Lincidente ha
tutte le parvenze di una vera e propria esecuzione: quarantun proiettili sparati,
diciannove andati a bersaglio, la vittima che cade al suolo e, a sentire la perizia
dellaccusa, i poliziotti che continuano a sparare. Ma secondo la corte i tutori
dellordine erano in diritto di agire come hanno agito, ovvero: un uomo che non
esegue alla lettera gli ordini degli uomini in divisa (Diallo a quanto pare invece di
fermarsi aveva cercato riparo in un androne e aveva estratto qualcosa che i poliziotti
presero per unarma), un uomo che insomma non risponda esattamente come dovrebbe ai
comandi della polizia puo essere ucciso senza che chi lo ha ammazzato risulti
colpevole anche solo di negligenza sul lavoro. Naturale lo scoramento della comunita
nera e ovvia la rabbia cui hanno dato un freno temporaneo solo le parole della madre della
vittima, che ha invitato tutti alla calma e a contare sugli ulteriori gradi di giudizio.
Probabilmente a questo punto i poliziotto dovranno comparire di fronte ad una corte
federale per aver violato i diritti civili della vittima: un capo daccusa ben
diverso dallomicidio. Ma cosa succede alla polizia degli States, si chiede Newsweek
di questa settimana? Evidentemente e saltato lequilibrio tra rigore della
legge e rispetto dei diritti delle persone, e con altrettanta evidenza la famosa
tolleranza zero del sindaco di New York Rudolph Giuliani non e priva di
effetti collaterali. Il pericolo e che, oltre a provocare incidenti che
non escludono la morte di innocenti, latteggiamento aggressivo che va affermandosi
in molti corpi di polizia americani porti soprattutto le minoranze a diffidare sempre
piu dello Stato e della legge. Neri e latinos sono infatti sempre piu convinti
di godere di una cittadinanza di serie b.
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