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Newsweek / Russia: macerie e fantasmi caucasici
Raffaele Oriani
Newsweek, 27 settembre 1999
La Russia e il suo fallimento sociale ed
economico; la poverta, lincertezza, ora anche il crollo delle basi piu
elementari della sicurezza personale. Ledizione internazionale di Newsweek mette a
fuoco la situazione a Mosca e dintorni e non ne esce un quadro rassicurante: trecento
morti dallinizio delloffensiva terroristica di due settimane fa, una guerra
che si credeva conclusa tre anni fa e ora riesplode a cavallo del confine tra Cecenia e
Daghestan, un presidente sempre piu debole e malato, ma deciso a gestire in prima
persona la sua successione. Il bilancio e davvero fallimentare e di fronte alle
bombe dei giorni scorsi fioriscono le piu astruse teorie del complotto:
ce chi dice che sia tutta una macchinazione degli avversari di Eltsin per
colpire al cuore la credibilita del Cremlino; chi invece sostiene che londata
terroristica servirebbe a provocare le dimissioni di Eltsin stesso e la forzata salita al
trono presidenziale del suo primo ministro Putin; chi ancora pensa che il presidente
intenda approfittare della situazione per silurare il suo ennesimo primo ministro e
favorire la salita al potere del generale Lebed, gia eroe dellAfghanistan e
della guerra in Cecenia e sempre buono in tempi emergenziali come questi. Sono in
realta fumose congetture utili solo a oscurare la realta dei fatti: la
realta di una Russia costretta a fronteggiare la terribile avanzata del terrorismo
islamico. La scia di sangue riporta quindi in Cecenia e nel Daghestan: dopo che
lesercito di Mosca ha costretto i ribelli a ritirarsi nelle loro roccaforti cecene,
quella stessa guerra sembra infatti aver assunto laspetto terribile
dellattentato terroristico. Tanto piu terribile perche in questo caso, a
differenza di altri scenari di tensione internazionale, non si punta allobiettivo
simbolico e strategico ma si colpisce nel mucchio. Il che amplifica paradossalmente
leffetto: letteralmente nessuno puo piu addormentarsi la sera sotto il
tetto di casa sicuro di risvegliarsi illeso la mattina dopo. I responsabili? Probabilmente
il comandante Basayev, alfiere dellintegralismo islamico con base in Cecenia; o
forse il misterioso Khattab, un saudita cresciuto in Turchia e Giordania che avrebbe
studiato negli Stati Uniti ma sembrerebbe avere lontane origini cecene: figura senza
volto, tanto misteriosa e contraddittoria da sembrare un puro nome, una presenza utile a
fare un po di sia pure terribile chiarezza nellingarbugliatissima matassa
caucasica.
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