Newsweek, 26 luglio 1999

Anche per Newsweek la morte del figlio di JFK e’ la notizia della settimana. A differenza di Time, Newsweek si concentra piu’ sulla famiglia e sul personaggio che sull’incidente e azzarda il paragone tra John John e la principessa Diana: entrambi giovani, a loro modo anticonformisti, due icone che stanno per jet-set e grandi ideali, vite da sogno e tragici epiloghi. Ma chi era John John? Soprattutto se stesso. Per Newsweek il suo piu’ grande merito e’ stato quello di non aver voluto vivere come l’eco di suo padre; di avere insomma voluto una vita propria. E’ tragica allora l’ironia di queste ore che riporta il trentacinquenne John Jr. all’interno del clan; la sua vita viene risucchiata dall’ombra nera dei Kennedy e la sua morte non e’ che un anello di una catena di lutti. Della famiglia del presidente rimane solo la sorella Caroline, e rimane quel senso di clan che e’ forse il segno di riconoscimento piu’ immediato dei Kennedy. Cosi’ distanti dalle famiglie/non famiglie di questa fine millennio e cosi’ segnati dal senso di appartenenza ad un nome e una tradizione. Forse John sentiva meno di altri questa appartenenza e forse per questo aveva preso una strada completamente sua fondando la rivista George. Ma certo la famiglia ora riprende il sopravvento e torna a suscitare i sentimenti ambivalenti che da sempre scatena nell’animo degli americani. E’ un’ambivalenza profonda che colpisce lo stesso Newsweek: Kennedy stanno allora per destino amaro, belle donne, al limite per la conquista della luna che fu avviata proprio dal padre di John John. E’ difficile in questi giorni leggere qualcosa sui Kennedy come famiglia dagli ideali che l’America ha dimostrato di considerare indigesti. Comunque sia sono sempre loro: i figli e i nipoti del patriarca Joseph, miliardario venuto dal nulla che fu ambasciatore in Gran Bretagna prima della seconda guerra mondiale e instillo’ nei suoi congiunti la passione per la politica. Che un’ombra nera ora rischia di far evaporare del tutto.