Sonia Gandhi, litaliana di New Delhi si sentiva gia a capo
del governo del subcontinente asiatico, la madre settantenne era gia giunta in volo
dallItalia per assisterla nei preparativi in vista della cerimonia di investitura,
il partito del Congresso stava per ritornare al potere dopo lunghi anni di digiuno
forzato. E invece allultimo momento qualcosa e andato storto e ora la vedova
di Rajid e nuora di Indira Gandhi si trova ad affrontare elezioni anticipate
dallesito quantomai incerto. Il piu era fatto: il Congresso era riuscito ad
organizzare la capitolazione del popolare governo di Atal Vajpayee e ad assemblare una
coalizione eterogenea in grado di assicurare la maggioranza dei voti. Ma in questi casi
basta poco per mandare tutto allaria, basta che un alleato riottoso pretenda per
se la poltrona piu ambita e per raggiungere lobiettivo attacchi a testa
bassa la sete di potere della cattolica che viene
dallItalia. E basta che trovi una robusta sponda proprio tra quei boss del
Congresso che la Gandhi aveva umiliato ad un vertice dello scorso settembre in cui aveva
annunciato la sua discesa in campo e una drastica pulizia interna al partito. Proprio quel
partito che ha governato lIndia per 42 dei 51 anni di indipendenza e che appena ha
potuto ha sacrificato allappetito della miriade di partitini alleati una leader dal
nome e dalle ambizioni troppo ingombranti. E svanito cosi il sogno
dellitaliana: ce chi dice che lappuntamento col potere e
solo rimandato, ce chi invece assicura che la partita e chiusa per
sempre, tanto che Sonia starebbe meditando di ritornare nel suo paese natale.
Tra gli effetti collaterali di una guerra non ci sono solo le vittime civili e le
distruzioni accidentali inevitabili anche in tempi di missili intelligenti; a volte, senza
che nessuno se lo proponga esplicitamente, muoiono anche le idee. La guerra del Kossovo ha
fatto in proposito una vittima illustre: e morto infatti lumanitarismo inteso
come quella galassia di associazioni che da trentanni a questa parte affiancano la
Croce rossa internazionale nellassistenza ai profughi di guerra e alle vittime
civili dei conflitti. Secondo David Rieff, giornalista di Newsweek specializzato in
non-profit, la tragedia dei profughi albanesi dimostra infatti che non ce
piu soluzione umanitaria per problemi umanitari, e che unorganizzazione
militare e in grado di arrivare dove i vari Medici senza frontiere, Human rigts
watch e Amnesty international non riescono ad operare. A monte di questa conclusione
stanno sia lentita nuova dei problemi, sia la potenza logistica di
unorganizzazione come la Nato, sia la semplice constatazione che Òil fascismo
etnico di Milosevic non verra sconfitto dagli aiuti umanitari, ma dalla forza
militareÓ.