Newsweek/ La Germania ritrovata e la
generazione perduta
Raffaele Oriani
Secondo Newsweek una delle buone notizie di questa guerra e che
la Germania ha ritrovato un governo degno di questo nome. Lo staff di Schroeder ha
garantito infatti fino a questo punto un sostegno totale allalleanza e, nonostante
la maggior parte dei suoi membri solo quindici anni fa fossero ferventi attivisti
anti-Nato, Milosevic non ha potuto contare su quella che avrebbe potuto rivelarsi una
preziosa sponda politica e militare. Anzi, secondo il capo dellopposizione
democristiana Wolfgang Schaeuble, Schroeder sta dando un sostegno addirittura forzato alle
tesi e alle azioni dellAlleanza: ÒKohl non si sarebbe spinto tanto in la
perche non avrebbe avuto bisogno di dimostrare nulla a nessunoÓ. Il riferimento
e a un episodio di appena qualche giorno fa quando il primo ministro russo Primakov
si e fermato a Bonn con laereo che lo riportava a Mosca dopo i colloqui con
Milosevic e ha trovato a riceverlo un cancelliere che non si e dato pena di
nascondere quanto poco considerasse la missione dellorso slavo in nome del fratello
serbo. Mossa forse azzardata, condotta sicuramente poco diplomatica, ma il fatto e
che la situazione sembra normale ma non lo e: dalla disfatta di Hitler e
infatti la prima volta che la Germania partecipa direttamente ad un conflitto e lo fa
proprio in nome di un impegno contro dei crimini che assomigliano troppo a quelli di
cinquantanni fa. Ce quindi poco spazio per i convenevoli della
diplomazia.
Dove sono finiti i ragazzi del 96? A Belgrado quello fu
lanno delle manifestazioni, della protesta studentesca contro Milosevic e delle
corali richieste di democrazia. Non se ne fece nulla e ora quegli stessi ragazzi si
ritrovano tra due fronti: dallalto le bombe della Nato, da terra la polizia del
regime che li viene a cercare per mandarli al fronte. Sono spesso ex pacifisti, e ormai
sono spesso dei tossicodipendenti che ogni pomeriggio frequentano le discoteche del
quartiere universitario: per divertirsi, per dimenticare, per annegare nel disimpegno
tutte le delusioni di questi anni e di questi giorni. Si sono rivisti in giro qualche
giorno fa ai funerali di Savko Curuvija, gia direttore del Daily Telegraph inviso
alla corte di Milosevic e assassinato da degli uomini mascherati il giorno della Pasqua
ortodossa: in duemila hanno riaffermato una voglia di pluralismo che resiste alla paura
dellle bombe e alla tentazione dellunanimismo etnico.
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