Osama Bin Laden: l’America ha paura 
           
          
           
         
        Raffaele Oriani  
        
        Newsweek, 19 febbraio 2001  
        
         
        Questa settimana Newsweek propone un’ampia inchiesta sulle minacce
        terroristiche che turbano il sonno a piu’ di qualche top advisor della
        nuova amministrazione Bush. In una seduta alla commissione per i Servizi
        di sicurezza del Senato americano il presidente della Cia George Tenet
        ha sostenuto infatti che il network terrorista di Osama nib Laden
        rappresenta al momento ‘la piu’ seria e immediata minaccia alla
        sicurezza nazionale degli Stati Uniti’. Il plurimiliardario saudita di
        stanza in Afghanistan pare infatti aver organizzato una radicata e
        estesa rete di cellule potenzialmente terroristiche che, grazie a
        irreprensibili attivita’ di copertura, agirebbero indisturbate e
        sarebbero estremamente difficili da individuare e quindi da sgominare.
        Stando alle fonti di Newsweek Bin Laden avrebbe addirittura approntato
        un piano secolare di destabilizzazione dell’Occidente se non del mondo
        intero: dopo aver rafforzato le sue posizioni in Afghanistan ha infatti
        esportato il proprio know how in Cecenia a combattere contro i russi e
        in Indonesia a minare dall’interno la tenuta del grande stato del su
        est asiatico. Prossima tappa potrebbe essere la striscia di Gaza dove la
        recente elezione di Ariel Sharon alla guida di Israele sembra aver
        preparato il terreno adatto al reclutamento di terroristi in erba. Di
        fronte a tutto cio’ Bush e i suoi sembrano alquanto impreparati e
        destinati nonostante le dichiarazioni di segno opposto a seguire prima o
        poi le orme di Clinton sulla via dell’impegno diretto sullo scacchiere
        medio-orientale. Un quadro fosco insomma, non si sa quanto veritiero:
        Bin Laden e’ il piu’ feroce terrorista del mondo o il nuovo uomo
        nero di cui l’America ha bisogno per confermare la propria missione
        nel mondo? Oltre ad approntare misure anti-terrorismo non sarebbe
        comunque il caso di individuare strumenti che favoriscano l’incontro e
        la conciliazione tra l’Occidente e la cultura e il mondo islamici? 
         
         
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