Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




Frontiere del web: come cambiera’ la Cina



Raffaele Oriani

Newsweek, 2 ottobre 2000



L’edizione di Newsweek in edicola questa settimana dedica un lunghissimo reportage ai prossimi, supposti o auspicati effetti di Internet in Cina. Secondo le fonti del newsmagazine americano in meno di quattro anni lo stato piu’ popoloso del mondo e’ destinato a diventare una delle tre maggiori potenze internettiane per numero di utenti: solo Giappone e Stati Uniti potranno infatti contrapporre qualcosa di simile ai centoventi milioni di navigatori cinesi previsti di qui al 2004. D parte sua il partito comunista riconosce e incoraggia per bocca dello stesso presidente Jang Zemin la portata della rivoluzione digitale, e anzi si appresta ad offrirle ulteriore carburante grazie all’imminente ingresso della Cina nell’Organizzazione mondiale del commercio. Newsweek decide comunque di analizzare il fenomeno da un unico punto di vista: ce la fara’ il partito a fermare il flusso di libere informazioni che caratterizza per antonomasia il circuito planetario di Internet? Fino ad ora sembra non aver avuto problemi a criptare o semplicemente oscurare i siti dedicati ai diritti umani, o al movimento di liberazione tibetano o ancora alle tante minoranze etniche che rivendicano maggiore autonomia all’interno del grande impero. Fino a quando pero’? Il progresso tecnico procede sia sul lato delle guardie che da quello dei contestatori, ma c’e’ da aspettarsi che alla lunga si vada affermando una liberta’ di movimento, di espressione, al limite di contestazione del tutto impensabile nel mondo reale. Se gli effetti di questi cambiamenti non saranno dirompenti sara’ allora perche’ la generazione di venti-trentenni che si affaccia ora sul web ha ormai tutt’altre aspirazioni rispetto a quella che si fece massacrare a Tienanmen: per loro pare infatti contare infatti piu’ la liberta’ sessuale della liberta’ di stampa, e piu’ la voglia di musica pop che il bisogno di partiti effettivamente rappresentativi. Mentre insomma in occidente si attende con molta impazienza e qualche incoscienza il crollo del sistema-partito, in Cina il web potrebbe rivoluzionare piu’ i rapporti tra coetanei che con i funzionari di partito.

 

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