Yahoo, Amazon: un passato da star un
futuro da aziende normali
Raffaele
Oriani
The Economist, 8 febbraio 2001
Dopo aver smaltito l’addio agli otto anni di Clinton e
il benvenuto alla prossima stagione targata George Bush, L’Economist
di questa settimana fa il punto della situazione sul mercato delle
azioni legate al mondo di internet. Il Nasdaq sembra non riuscire ad
arrestare la sua cosa al ribasso, titoli prestigiosi della cosiddetta
new economy hanno gia’ perso l’ottanta (Yahoo) o addirittura l’ottantacinque
per cento (Amazon) del loro valore rispetto al periodo di massima
quotazione. Il regno delle dot.com e’ quindi definitivamente
tramontato? A guardare i dati dell’ultima finale del Superbowl
americano si direbbe di si’, dal momento che l’altr’anno ben 17
aziende internettiane avevano acquistato gli spazi pubblicitari a tre
milioni di dollari al minuto, mentre quest’anno solo un’agenzia i
brockerage borsistico ha tentato la fortuna nello stesso campo e alle
stesse condizioni. Cosa sta succedendo? Secondo l’Economist stiamo
semplicemente superando la china della rivoluzione e aziende ad
incredibile tasso di crescita economica, commerciale, tecnologica si
stanno assestando su livelli piu’ normalmente positivi. Amazon e Yahoo,
ad esempio, continueranno a crescere e probabilmente raggiungeranno
presto un sostenibile rapporto costi-ricavi-profitti. Ma l’una sara’
sempre piu’ simile ad una catena di distribuzione commerciale, l’altra
ad una compagnia multimediale. La magia della Rete insomma sta per
essere riassorbita nel business tradizionale, con la conseguenza che e’
estremamente improbabile che le azioni dei colossi internettiani possano
mai tornare sui livelli stellari di appena qualche mese fa.
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