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Europa, Cina, Iran: il mondo di Business Week
Raffaele Oriani
Business Week, 25 novembre 1999
Quello in edicola in questi giorni e un numero di Business Week veramente a 360°.
La rivista e americana, ma ha la forza culturale e professionale di guardare a tutte
le lingue e a tutti i mondi del mondo. Si comincia quinndi con lEuropa dove e
in corso la battaglia azionaria tra i colossi Mannesmann-Vodafone che secondo Business
Week portera a grandi cambiamenti nel modo di fare business del vecchio continente.
E un po di tempo infatti che il settimanale economico statunitense va
profetizzando una rapida accelerazione nello sviluppo europeo, ed ora pare che esso stia
arrivando anche grazie a scossoni quali quello assestato in questi giorni da Chris Gent
alla multinazionale delle telecomunicazioni tedesche. DallEuropa alla Cina il passo
per Business Week e brevissimo, e infatti si compie in un paio di pagine: la notizia
e che lImpero comunista si e aperto al commercio mondiale e sembra
quindi essere destinato a grandi cambiamenti. Un po di scetticismo e
dobbligo, perche i governanti di Pechino hanno ancora in mano troppe leve per
proteggere la loro asfittica economia, ma certo e che anche i dirigenti del partito
unico sembrano aver capito che nel 2000 non ce futuro per le cittadelle
economiche e politiche ermeticamente chiuse allinfluenza del mondo (nemmeno per
quelle che ospitano piu di un miliardo di persone). Si chiude infine
sullIran,: un interessantissimo servizio sui cambiamenti in atto nel paese e sulle
elezioni politiche che il paese aspetta per togliersi di dosso la cappa di tristezza e
conformismo che ancora lo opprime. Tanti i segnali positivi e tante le speranze legate
soprattutto al nome dellattuale presidente Khatami che in due anni di mandato
e riuscito a mantenere viva nel paese la speranza di grandi e definitivi
cambiamenti. Tra le tante incognite, una preoccupa direttamente Business Week:
latteggiamento degli Usa che non sembrano rendersi conto che quella che si profila
e unoccasione unica per riammettere Teheran nel flusso degli scambi economici
e culturali mondiali.
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