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Rassegna Internazionale




Business Week / Microsoft Version 2: Windows addio, si passa alla Rete

 

Raffaele Oriani

Business Week, 17 maggio 1999

Microsoft e’ in crisi? Microsoft ha bisogno di ristrutturazione? Dai numeri non sembrerebbe: l’azienda ha 24 anni, cresce ancora del 30% annuo, puo’ vantare 257.000 dollari di profitti per dipendente a fronte di una media di 17.000 tra le cinquecento tigri della Borsa americana. E poi negli ultimi cinque anni ha sviluppato fusioni e partecipazioni in 92 aziende e dispone di una liquidita’ record di ventidue miliardi di dollari. Cosa si puo’ volere di piu’? Evidentemente di tutto, visto che non e’ solo il Dipartimento di giustizia di Washington a pensare che tutto dovrebbe cambiare e perfino Bill Gates e convinto che cosi’ non si puo’ andare avanti. Perche’ il motto fondativo di Microsoft ‘windows su ogni pc, un pc in ogni casa’ e’ ormai un’asprirazione superata dai fatti. Ora il grande business e’ Internet, la connettivita’ globale, l’intelligenza non solo artificiale ma duttile e mobile come l’utente cui deve servire. ‘Internet ha cambiato tutto’, continua a ripetere Bill Gates, e il nuovo mantra aziendale suona ‘dare alla gente la possibilita’ di fare tutto quello che vuole, ovunque lo voglia, in qualsiasi modo lo voglia fare’. Microsoft oltre Windows insomma, col rischio che una parte dell’azienda finisca per lottare contro l’altra e la liberalizzazione del sapere comporti una forte contrazione dei guadagni del core business di Redmond.

L’altro rischio e’ che con l’avvento di Internet sia definitivamente tramontata l’era dei colossi: ogni giorno sul web compaiono diecimila nuovi siti in cui ci si scambiano informazioni, si compra, si vende, si agisce e reagisce. Tutto funziona ad una velocita’ che fa apparire anche l’agile corporation di Bill Gates un gigante burocratico appesantito da trentamila dipendenti, 183 linee di prodotti e cinque gerarchie manageriali: un gigante pericolosamente a rischio di estinzione. Da cui i migliori hanno evidentemente cominciato a fuggire, visto che l’ultimo sintomo di malessere e’ una ricerca commissionata a Nielsen sul perche’ i top manager del gruppo finiscano cosi’ spesso per preferire altri lidi. E oltre a tutto questo il processo a Washington che, assicura Gates, non assorbe piu’ del due o tre per cento del suo tempo, ma, confidano fonti interne, ha gettato l’azienda nello sconforto.

Nonostante i numeri diano ancora ragione a Gates e alla sua squadra urge quindi una ristrutturazione: Microsoft Version 2, cui, assicura il nuovo presidente Steven Ballmer, non e’ detto non seguano a ruota le Versions 3 e 4. A meno di non voler chiudere il secolo passando direttamente dalle tensioni di Wall Street alla quiete dei libri di storia.



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