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Rassegna Internazionale




Business Week/Edward Whitacre, o del monopolio telefonico alla texana

 

Raffaele Oriani

 

 

"L’ultimo monopolista" e’ il titolo del ritratto che BusinesWeek dedica a Edward E. Whitacre, boss della SBC, una delle sette compagnie in cui nel 1984 fu diviso il gigante delle telecomunicazioni AT&T. Quando nove anni fa Whitacre ne prese il comando, la compagnia texana era la piu’ piccola delle sette sorelle telefoniche: ora e’ la seconda per fatturato dopo Bell Atlantic e la prima per reddittivita’ con quattro miliardi di dollari di utili e quaranta di fgiro d’affari. Anche l’andamento in Borsa risponde alle aspettative del boss texano che ammette candidamente "I like to be the best": a fronte di una crescita media del 31% annuo negli ultimi due anni (stock index di Standard & Poor) SBC ha fruttato agli azionisti un ragguardevole 47%. Tutto bene quindi per Mr. Whitacre? Si’, se alla base del successo non ci fossero i piedi di piombo di un monopolio che ora sta per essere messo in discussione. In Texas infatti SBC vuol dire semplicemente telefonia e la deregulation che avanza potrebbe mettere in seria difficolta’ un gigante abituato a espandersi a partire da un nucleo duro di rendite di posizione. Le analisi piu’ attendibili prevedono quindi che la SBC finira’ per perdere il 25% del suo business telefonico locale entro il 2003. Ma non si sa se le attendibili analisi tengono conto della tempra texana di Edward "Ed" Whitacre.

Da non perdere nel numero attualmente in edicola di Business Week e’ soprattutto il dossier sul cibo transgenico e le conseguenze pratiche, tecnologiche ed economiche che avra’ sulla nostra vita nei prossimi anni. La "rivoluzione verde" e’ il titolo del dossier, perche’ di una vera e propria rivoluzione si tratta: un giro d’affari che nel 2020 raggiungera’ i 130mila miliardi di lire, una pervasivita’ per cui si puo’ dire che gia’ nei primi anni del nuovo millennio non ci sara’ cibo che non sia in qualche modo trattato. La piu’ importante conseguenza economica sara’ l’integrazione crescente tra industria alimentare, agricola e farmacologica: si coltiveranno nuove piante che verranno raccolte per nuovi usi. Si potra’ far crescere del frumento che sviluppi geneticamente il proprio pesticida e si promuoveranno piante da cui derivare nuovi tipi di plastica o vaccini contro malattie vecchie e nuove. Lo stesso Alan Greenspan, compassato governatore della Federal Reserve, ha dichiarato che "non si puo’ sopravvalutare l’importanza che acquisiranno i cambiamenti tecnologici in agricoltura".





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