Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




Business Week / Usa ‘99: la battaglia della tv

 

Edoardo Buffoni

 


Business Week, 29 marzo-5 aprile 1999

 

Il mago della televisione. Mel Karmazin, 55 anni, e’ il boss della Cbs, uno dei maggiori imperi mediatici del mondo. Da pochi mesi ha preso la guida del gruppo, oltre a esserne il maggior singolo azionista, dopo una vita spesa a vendere e comprare network, programmi e idee, sempre con enorme successo. Nelle sue mani, la Cbs ha l’occasione di trasformarsi da network tradizionale, un po’ invecchiato, a dominatrice dei media del futuro, grazie a nuove alleanze e sinergie. La Cbs, che vale 26 miliardi di dollari, comprende il network TV, uno dei tre grandi negli Stati Uniti insieme a Nbc, Abc e Fox, 14 stazioni televisive, 160 radio e vari canali via cavo e societa’ pubblicitarie. Schivo, di modi frugali, lontano dalla mondanita’, Karmazin e’ un gran lavoratore, e le azioni Cbs sono salite da quando c’e’ lui al comando. Ultimamente, ha fatto un accordo con Aol per l’esclusiva dell’informazione sul provider piu’ grande del mondo. Altro colpo messo a segno, l’accordo con la Nfl (la lega di football americano) per l’esclusiva delle partite.

Il punto debole e’ il cavo. Fox ha dietro la 20th Century, la Abc ha Disney. Percio’ la Cbs deve tutte le entrate alla pubblicita’, per la raccolta della quale e’ in crescita, ma in caso di recessione, potrebbe essere un duro colpo. Altro problema, le statistiche demografiche, che dicono che la Cbs ha un pubblico piu’ anziano. Questo influisce negativamente sulla pubblicita’. Per questo Kamarzin sta assoldando venditori agguerriti, che esalta e sprona in riunioni infuocate, un metodo imparato negli anni in cui lavorava nel mondo delle radio. Figlio di un tassista e un’operaia newyorkesi, Kamarzin ha studiato marketing. Il successo e’ arrivato con la compagnia radiofonica Infinity, che porto’ in Borsa con grandi profitti, e alla fine vendette alla Cbs.

E’ italiano l’uomo che sorveglia le fusioni e le alleanze nel nostro paese. Si chiama Ruggiero Magnoni, e’ il capo della Lehman Brothers, il colosso bancario americano, in Europa. Cresciuto a Milano, ha studiato alla Columbia, e ha lavorato a Wall Street e in Giappone. E’ amico di De Benedetti, Kirch e Colaninno, che pare abbia convinto a tentare la scalata alla Telecom. Ha lavorato anche con Berlusconi: nel ‘95 ha aiutato Mediaset ad andare in Borsa. E’ un profondo conoscitore del mercato dei media e della telefonia. Nel turbolento panorama della finanza italiana, un suo consiglio o una sua consulenza sono spesso richiesti.





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