For the love of Julie
Valentina Furlanetto
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Joanna Zichowicz
Qualcuno ha fatto a Julie un brutto scherzo.
Tutto è iniziato con il noleggio di un film. La ragazza si è fermata a noleggiare un
video in un negozio di Los Angeles e un commesso ha preso il suo indirizzo dalla scheda
della videoteca. Qualche giorno dopo, entrato nell'appartamento dove Julie vive sola, il
maniaco le ha installato in camera da letto una webcam che proietta, incessantemente, la
vita privata della ragazza all'interno di un sito Internet, dove tutti possono vedere
tutto. E lei non lo sa. Il sito si chiama FortheLoveofJulie.com .
Peccato che Julie non esista. Come i tre protagonisti di "The Blair Witch
Project" Julie è un prodotto della Rete. Tim Street, il creatore del sito, si è
divertito a inventare una storia, poi ha ingaggiato una ragazza, la ventenne canadese
Hallie Bird, e ha creato un sito che non è realtà, ma non è neppure propriamente
fiction.
L'iniziativa di Street, presidente della società californiana Spark Factory che ha creato il sito e che spera di
farci molti soldi, è stata severamente criticata dal movimento Feminist.com, a cui non è piaciuta l'idea di vedere
trattato un argomento serio come la violenza sulle donne in questo modo. Ma la critica
maggiore rivolta a Street è stata quella di incoraggiare atteggiamenti voyeuristici e
imitativi.
Street ha ribattuto che voleva solo creare un evento thriller: "Non solo non c'è
alcuna violenza nel sito, ma non vedo perché la fiction su Internet dovrebbe sottostare a
regole diverse rispetto a quelle del cinema. Se un regista crea un thriller non per questo
viene accusato di incoraggiare la gente a uccidere o a violentare".
Street gioca sporco, per la verità, perché inizialmente il suo sito non conteneva alcuna
indicazione che spiegasse che si trattava di finzione. Anzi, gran parte del suo successo,
dovuto a un passaparola sulla Rete che lo ha portato ad avere centinaia di pagine cliccate
al giorno, lo deve proprio all'alone di ambiguità "vero-falso" che ha nutrito
abbondantemente l'evento. Un meccanismo in questo perfettamente simile a quello che tanto
ha aiutato il film della strega di Blair.
Tantopiù che Street ha ingannato molti navigatori. E lo ha fatto così bene che al
dipartimento di Computer Crime dello sceriffo della
contea di Los Angeles ci sono cascati in pieno: anche quando lo sceriffo, svolta
qualche indagine, ha realizzato che si trattava di un'enorme bufala, ha invitato comunque
Street a farla finita con lo scherzo, o almeno ad avvisare, all'interno del sito, che si
trattava di una burla. Street è stato così costretto a chiarire che "This si
fiction. Julie is not in any danger", cioétrattasi di fiction, Julie non corre alcun
pericolo.
Fortheloveofjulie.com è solo l'ultima, in ordine di tempo, delle burle in Rete, fra le
quali quella di "The Blair Witch Project" rappresenta solo il caso più famoso.
Il Web abbonda di storie pseudo-autentiche. Un fenomeno che si nutre di sé stesso: il
passaparola mediatico in questo caso più che in altri crea l'evento, versione hi tech
delle vecchie leggende metropolitane.
Una di queste, Two-minutes.com , ha fatto parlare
abbondantemente di sé l'estate scorsa. Il sito era contemporaneamente un documentario di
due minuti sull'eclissi (reale) e la testimonianza del raduno (fittizio) in Cornovaglia di
un gruppo di adepti (con foto, biografie e impressioni) guidati da un druido.
Il sito, stando ai creatori Tobias Sturt e Finbar Hawkins, voleva ricollegarsi alla
tradizione letteraria inglese dalla novella epistolare Pamela di Samuel Richardson (1740),
secondo l'uso che ne ha fatto negli anni '90 il narratore Douglas Coupland , che ha incorporato al
testo del romanzo Microderfs testi di e-mail. Sturt e Hawkins hanno portato solo il
processo alle estreme conseguenze e lo hanno spostato interamente sul Web.
Un altro esempio di evento creato per il Web è ourfirstime.com , dove due
personaggi, immaginati dal creatore del sito Ken Tipton esprimevano in Rete la volontà di
far partecipare del loro primo rapporto sessuale tutto il Web. Tipton lanciò il sito due
anni fa con l'intenzione di farne un evento alla Orson Welles e successivamente un film,
mai realizzato.
Ma ora che la strega di Dan Myric e Eduardo Sanchez ha avuto così successo chi ci
libererà dalle file di imitatori in tutto il mondo che hanno capito come funziona la
fiction nel Web?
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