E-book, librerie vituali, print e paper on
demand. A Venezia il 27 e 28 gennaio più che di libri si è parlato di alchimia: parole
che si trasformano, diventano immateriali, viaggiano attraverso la Rete o sono conservate
su tavole e fogli intelligenti. Un centinaio di persone fra editori, librai e giornalisti
sono giunti da tutto il mondo alla Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri per
discutere del destino del libro e per fare le scarpe a Gutemberg.
Fuori, stupita dal presente e in attesa solo del vecchio Carnevale, Venezia era una
perfetta metafora dell'Italia.
Un click in libreria
Il mercato elettronico dei libri - così come lo hanno disegnato i protagonisti della
scena internazionale giunti nel Veneto per discuterne - è già avviato.
Dalla Germania parte la sfida di Bertelsmann(www.bol.com), gruppo editoriale online
attivo in sei paesi europei, in ascesa in America dopo l'acquisito della casa editrice
Random House e ora pronto a sbarcare in Italia. Dopo l'accordo con Mondadori aprirà
infatti in estate un "megastore" online. Heinz Wermelinger, presidente di
Bertelsmann online, lo dice con noncuranza, ma l'evento Ëèdestinato a dare uno scossone
al torpore dell'e-commerce italiano: il sito non solo venderà libri, ma proporrà anche
musica e un portale per ricerche.
Ma gli italiani rilanciano. "La concorrenza fa sempre bene" dice Mauro
Zerbini di Internet Bookshop Italia(www.internetbookshop.it), prima libreria online in
Italia grazie alla fusione nel 1998 fra Informazioni Editoriali e la britannica Internet
Bookshop: "Come è già accaduto nell'ottobre 1999 con l'avvio del primo sito
concorrente al nostro, Zivago(www.zivago.com) la cosa non potrà che essere uno stimolo
per lo sviluppo del settore e per un allargamento del mercato dell'e-commerce
librario". Un mercato che era inesistente in Italia tre anni fa, ma che ora è in
grande recupero.
Certo l'arrivo di questi forti gruppi pone anche degli interrogativi. Internet, che
sembrava il terreno dove anche i pesci piccoli potevano farsi sentire, sembra ora
funzionare solo a concentrazioni di mega gruppi: "E sarà sempre più così - avverte
Dieter Dusedau, responsabile del settore multimediale della casa editrice McKinsley - la
Rete non è amica dei piccoli giocatori. Amazon, la più grande libreria online degli
Stati Uniti e del mondo, è un pesce grosso che si è affermato perchè è arrivato per
primo e ha capito come utilizzare il mezzo. Noi dobbiamo fare altrettanto, subito".
E a fare concorrenza agli editori si metteranno anche gli scrittori in persona: un
autore di fama potrà, come già accade per molti musicisti pop, creare il proprio sito(a
spese zero), pubblicare lì il proprio nuovo romanzo(ancora a spese zero) e diventare
editore di sè stesso. Con buona pace di editori, agenti letterari e publisher: "In
Germania è già successo" avverte Dusedau.
La formula vincente per non farsi schiacciare in questa che sembra davvero una lotta
per la sopravvivenza "è creare delle vere comunità virtuali più simili a dei piano
bar che a delle librerie" spiega Arduino Mancini, amministratore delegato di Zivago,
libreria online creata dalla collaborazione fra le librerie Feltrinelli e il gruppo
Espresso: "Oltre ad acquistare libri, nei siti-librerie si deve poter chiaccherare,
leggere recensioni, ascoltare musica, scambiarsi opinioni".

Ristampa? No problem
Se l'e-book e l'e-paper sono ancora promesse per il futuro, il print on demand, la
stampa su richiesta, è già una realtà. Si tratta di una tecnica che consente di
conservare digitalmente e poi stampare su richiesta quei volumi, presenti in catalogo, ma
non più disponibili. Il tutto a prezzi contenuti. Da marzo 1999 questo servizio è
garantito dalla società Lampi di Stampa: "Solo così - spiega il portavoce Mariano
Settembrini - l'editore riesce a mantenere in vita un'opera che altrimenti andrebbe
abbandonata, costando troppo ristamparla".
Se la carta sparisce (o diventa intelligente)
Editoria digitale non significa solo commercio elettronico. Una delle novità
presentate a Venezia è l'arrivo degli e-book e soprattutto degli avanguardistici e-paper.
Il libro di carta è destinato a sparire? Forse non ancora, ma sicuramente avrà dei
concorrenti agguerriti.
A Venezia Martin Eberhard, della Nuvomedia, ha presentato il prototipo del Rocket
e-book, libro elettronico in vendita al sito www.rocket-ebook.com. Simile a una lavagnetta
luminosa, con uno schermo di 12 centimetri per 19, un po' più grande di un libro pocket,
pesa 650 grammi e ha un'autonomia di batteria di 20 ore. Ma soprattutto sembra l'ideale
per chi viaggia o si sposta frequentemente perchè consente di leggere un'intera
biblioteca, dalle 4 alle 6 mila pagine in un unico volume, per ora comunque solo in
inglese. Unico difetto il prezzo: 199 dollari a "volume".
Anche Microsoft sta per lanciare il suo software e-book in Italia in collaborazione con
Mondadori. L'E-Bookstore di Mondadori offrirà dall'estate prossima un centinaio di
titoli, fra narrativa e saggistica, utilizzando un software "ClearType" che
dovrebbe facilitare la lettura su video, fino ad oggi vero tallone d'Achille per il lancio
dei libri elettronici.
Ma per chi trova ancora difficile pensare di abbandonare la carta è in arrivo
l'e-paper: un foglio simile a una pellicola fotografica sulla quale è possibile scaricare
elettronicamente un testo da sostituire una volta letto. L'e-paper, presentato a Venezia
da un vero scienziato-pazzo, Michael J. Nowak della Xeros Venture Lab, è resistente e
contiene delle microcapsule di inchiostro e delle microparticelle caricate
elettronicamente: "Reagendo a questi due campi elettrici - spiega Nowak - le
particelle fanno scendere o salire l'inchiostro delle microcapsule e fanno affiorare sulla
carta le parole stampate".
Su questa invenzione, che sta per essere perfezionata dal professor Joseph Jacobson del
Media Lab del MIT (Massachusetts Institute of Technology), stanno già investendo diversi
gruppi, fra i quali il gruppo Espresso in Italia e il più grande gruppo editoriale
francese Havas: "Sembra carta, ma funziona come un computer - spiega Minh-Son Guyen
di Havas - E questo farà la differenza perchè la gente è ancora restia ad abbandonare
il buon vecchio libro che si sfoglia".
Ma chi pagherà la concorrenza degli e-book? "Non i libri tradizionali - sostiene
Klaus Eierhoff, direttore della sezione multimedia di Bertlesmann - dai nostri studi
saranno invece i giornali e le radio a pagare il prezzo dell'ascesa di questo nuovo
concorrente".