Vita e opere di Mr. Bin
Ludovica Valori
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Osama, ossessione online
Dalla tragica data dell’11 settembre scorso, la ribalta e’ quasi
completamente occupata da lui, Osama Bin Laden: per alcuni
l'incarnazione del male, per altri un ex alleato degli americani che
si e’ poi rivoltato contro la mano che lo aveva armato in tempi
non sospetti, per chi non lo conosceva prima, una sfavillante “new
entry” nella classifica dei cattivi piu’ cattivi di tutti i
tempi.
Non passa giorno che non si pronunci il suo nome, non solo in TV o
per radio: lo si usa gia’ nel linguaggio corrente per definire una
persona particolarmente odiosa, l’autore di un’azione scorretta,
o semplicemente il colpevole di qualche “disastro”. Mi si e’
rotto il computer, ho perduto il telefonino, non trovo l’agenda,
mi hanno rubato la macchina? “Sara’ stato Bin Laden”.

Ieri mattina, al bar, un operaio chiedeva al
barista di mettere “un po’ d’antrace” nel caffe’ che stava
portando a un collega (il quale, presumibilmente, non doveva
essergli troppo simpatico). Non so se questa capacita’ di
impossessarsi dei personaggi o delle situazioni negative per
applicarle ironicamente nel proprio quotidiano sia caratteristica
peculiare degli italiani. Probabilmente capita un po’ a tutti,
magari in forme diverse; ad ogni modo, che si abbia voglia di
scherzarci o meno, questa “presenza ingombrante” impone almeno
qualche minuto di letture un po’ piu’ approfondite.
La Rete, in questo senso, e’ assai generosa di notizie: il che puo’
essere utile soprattutto per dare al personaggio uno sfondo piu’
completo e complesso di quanto non possa suggerire la mimetica.
Partiamo quindi dalle informazioni base:
Chi
e’ e cosa vuole Bin Laden? (ingl)
Curato della PBS (Public Broadcasting Service)- organizzazione
non profit americana impegnata nella produzione di programmi TV di
qualita’- il sito raccoglie molte interviste, immagini e biografie
piu’ o meno autorizzate del “nemico pubblico n.1” (come titolo’
pochi mesi fa la copertina di Internazionale). C’e’ anche
la storia di due terroristi del suo entourage, coinvolti negli
attentati alle ambasciate USA in Kenya e tuttora latitanti. Tutto
corredato da video e link ad articoli del New York Times.
Dal
Washington Post, “Il mondo di Bin Laden” (ingl)
Dossier interattivo essenziale e ben costruito, con mappe,
immagini e link per approfondire la conoscenza del personaggio. Ci
sono anche le due dichiarazioni di “guerra santa” emanate da OBL
negli anni scorsi.
Dalla
BBC (ingl)
Un altro profilo dell’uomo che rischia di diventare un mito
per molti giovani nel mondo islamico. Qui veniamo a sapere che e’
“timido e riservato” e che ha almeno tre mogli.
Osama e i suoi 55
fratelli (ital)
Da RaiNet News 7x7: le vicissitudini del clan Bin Laden, in
particolare del fratello Khalil, console onorario del Brasile, e un
breve ritratto del padre, Mohamed Awad Bin Laden, self made man
saudita che arrivo’ ad essere il costruttore piu’ celebre e
facoltoso del paese. Nella sezione multimedia troviamo un paio di
video su OBL e sulla sua creatura, il network terroristico “Al
Qaeda” (“la Base”, o “la Rete”).
Il
fascino mediatico dello sceicco in mimetica (ingl)
Dal Guardian, una panoramica sulle reazioni del mondo
arabo ai proclami di Bin Laden. Grazie ad una efficace strategia
comunicativa, dopo l’inizio dei bombardamenti USA-UK sull’Afghanistan,
la causa del leader di “Al Qaeda” si sta guadagnando una larga
fetta di simpatizzanti.
Interrogativo il finale: cosa succederebbe se Bin Laden venisse
infine ucciso? Molto probabilmente per molti fondamentalisti
diventerebbe un martire e un esempio da seguire. Se invece venisse
catturato e processato, il paese che si trovasse a ospitare tale
processo sarebbe inevitabilmente esposto alla minaccia di attentati
terroristici. Difficile fare previsioni.
Bin
Laden mago della steganografia?
Ovvero dell’arte di nascondere comunicazioni “in codice”
all’interno di messaggi apparentemente innocui: Wired aveva
esplorato questa eventualita’ in un articolo del febbraio 2001,
parlando anche degli specifici software disponibili all’uopo.
Che i terroristi abbiano o meno utilizzato questo genere di tecnica
ancora non si sa: certo e’ che sono riusciti nel loro intento
anche grazie alla moderna tecnologia. Il che aggiunge notevoli
preoccupazioni ai segugi dell’FBI.
Bin
Laden, yesterday (ingl)
La prima intervista concessa dallo sceicco a un giornalista
occidentale, Robert Fisk, e apparsa sull’Independent nel
1993: si passa dal racconto della guerriglia contro i sovietici in
Afghanistan alle attivita’ di costruzione di strade in Sudan. Qui
le mogli sarebbero quattro.
''Non ho mai avuto paura della morte. Come musulmani, crediamo nel
paradiso. E prima della battaglia, Allah ci manda la seqina,
la tranquillita’”. A proposito del sostegno ricevuto dagli USA
nel conflitto contro l’URSS: ''Personalmente ne’ io ne’ gli
altri fratelli abbiamo mai avuto prove tangibili dell’aiuto degli
americani”.

La
banalita’ del male (ital)
Igor Man, dalle pagine web de Il Nuovo.it cita l’intervista
di Fisk e ripercorre le fasi del curriculum del “principe del
terrorismo”, sottolineando il fatto che “ non di rado nella
Storia le imprese piu’ gigantesche, buone o malefiche, vengono
compiute con pochi mezzi e tanta fortuna da semplici Carneadi” e
che prima dell’invasione sovietica in Afghanistan, Osama non era
altro che “il figlio di un palazzinaro”.
Di un palazzinaro molto ricco, potremmo aggiungere: volendo poi
scomodare Brecht, potremmo anche notare che e’ abbastanza
difficile che un uomo ricco difenda la causa dei popoli in
difficolta’, in mancanza di un vantaggioso tornaconto personale.
Quindi, attenzione a considerarlo il “Che Guevara” del popolo
islamista, come si e’ sentito dire in TV poco tempo fa…
Documenti
scottanti … e “grandi idee” da brevettare (ingl)
Da “smoking gun.com”, estratti da documenti della CIA e
altre pagine “calde”, estratte e tradotte da manuali usati dai
terroristi. I creatori del sito giurano sull’autenticita’ del
tutto.
Il sito riporta anche documenti sulla corsa al “Trade Mark” che
si e’ scatenata per accaparrarsi i diritti su nomi, possibili
titoli e slogan riguardanti Bin Laden e l’attentato al WTC. Del
resto, abbiamo visto come siano state rapide alcune “menti
creative” nella produzione di T-shirt e altri gadget piu’o meno
truculenti sull’argomento… business is business, dopotutto.
http://www.thesmokinggun.com/doc
_o_day/doc_o_day.shtml
C’e’ ancora posto sul Web?
Sempre a proposito di registrazioni, il dominio “binladen.com” e’
gia’ stato acquisito da una societa’ USA che probabilmente
provvedera’ a rivenderlo al miglior offerente, ammesso che ve ne
sia uno: digitare per credere http://www.binladen.com/
Idem per http://www.osama.org/
e http://www.osama.net/ ,
anche http://www.osamabinladin.com/
e http://www.binladin-international
sono gia’ “occupati” da societa’ similari. Chi ne avesse
voglia puo’ continuare la ricerca …
Wanted!
(ingl)
Dal sito FBI: Bin Laden figura nella classifica dei 10 ricercati
piu’ ricercati del mondo. Qui apprendiamo tutti i nomi con i quali
e’ conosciuto: Usama Bin Muhammad Bin Ladin, Shaykh Usama Bin
Ladin, the Prince, the Emir, Abu Abdallah, Mujahid Shaykh, Hajj, the
Director.
Bin
Laden malato? (ingl)
La notizia e’ del marzo scorso, riportata da Asiaweek e
ripresa da ABC news: gravi problemi di reni e fegato affliggerebbero
lo sceicco saudita tanto da spingere i suoi in giro per i paesi del
Medio Oriente alla ricerca dei macchinari necessari per la dialisi.
Tutto
vero, e’ malato e anche depresso… (ital)
…perche’ ossessionato dall’idea di essere tradito: questo
afferma il profilo stilato da stringer.it, mensile di
informazione sul subcontinente indiano, che nel suo sito offre anche
altre interessanti notizie in italiano e inglese sia sull’Afghanistan
che sul Pakistan di Musharraf.
Troviamo anche una
recente intervista al comandante Ahmed Shah Massud, leader
militare dell’Alleanza del Nord, ferito mortalmente in un’imboscata
poco prima dell’11 settembre: “Ho detto che Osama Bin Laden è
un criminale e non è facile per me, che ho dedicato la mia vita
alla Jihad, affermare questo”.
L’assassinio
di Massud: il mandante e’ Bin Laden (ital)
Dalla CNN italia, un articolo del 12 settembre scorso, in cui si
dubita ancora della morte del leader dei mujaheddin ma si dubita
poco su chi abbia ordinato l’agguato.
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