Storia di ring, giochi e dos
Piero Comandè
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I “webmaster” collezionisti del software privo di sviluppo (“discontinued”),
non più in vendita né più supportato dagli editori né autori,
benché ancora tutelato dal “copyright” sin dall'inizio si sono
organizzati in “ring” per conservare e distribuire gratuitamente
vecchi software, soprattutto giochi.
Il primo, l'“Abandonware-ring”
(A.R.) - nasce nel 1997 a opera di Peter Ringering e Ben con
un sito per vecchi software ("oldies"), ma è notato dai
titolari dei diritti del software ed è subito chiuso. A Peter e Ben
subentrano Net Assasin, noto in seguito come Swizzle Stick, quindi
solo "Swizzle", “Jason” e altri “nick”, dietro i
quali si celano spesso dei giovanissimi webmaster, (oggi “Swizzle”
ha 18 anni). Nel 1998 aprono i “ring” rivali: "Ring of Ages"
(R.O.A.). ,
e "The ultimate oldgame linkpage" (T.U.O.L.)
, quest'ultimo destinato a diventare il punto di riferimento dell'
"abandonware" più intransigente, contrario allo
sfruttamento economico dei software cessati.

In quello stesso anno s’inaugura The home of
underdogs (HOTU, "underdogs": giochi sottovalutati e/o
senza successo commerciale), con l'ambizione di diventare il
Progetto Gutenberg del videogame. Dal 1998 al 2001 le associazioni
degli editori del software cercano di soffocare i “ring” e HOTU.
Il numero dei siti “abandonware” però continua ad aumentare.
I “webmaster” dei “ring” riescono a formulare una
definizione abbastanza precisa di “abandonware” (che però non
è condivisa da tutti i “webmaster” dei siti): giochi e
programmi, per PC, MAC, Amiga, C64, Apple che sono più vecchi di 5
anni; che non sono attualmente distribuiti dalle Software House
produttrici o da altre compagnie alle quali hanno ceduto i loro
diritti (quando certi abandonware ritornano in commercio cessano
immediatamente di essere tali); che non sono stati neppure
espressamente definiti dalle Software House produttrici o da altre
compagnie (alle quali hanno ceduto i loro diritti) come titoli
"non abandon". Quindi i programmi commerciali, che non
possono essere scambiati e distribuiti, tutti quelli che non
soddisfino queste condizioni sono invece "warez" od "oldwarez".
Questi non dovrebbero trovare spazio nei server o nei siti Web dei
"ring". AR e TUOL condividono queste regole, anche se
quelle di TUOL però sono più restrittive, specialmente in tema di
pubblicità. Molti dei siti abandonware, e fra questi i maggiori,
aderiscono a entrambi i “ring”.
La quantità di byte contenuta in questi "hard disk" è
enorme. Nonostante gli autori e l'"Interactive Digital Software
Association" (I.D.S.A.) abbiano più volte ottenuto
l'eliminazione di centinaia di titoli, i pacchetti software
disponibili restano migliaia. Ma resterebbe deluso chi cercasse nei
database dei "ring" applicazioni o giochi per i computer
dell'ultima generazione, perché scoprirà invece le prime versioni
dell'MS-DOS (v.1, v.3, v.3R) oppure MS Windows 1.01 o GEOS 1.; “utility”
per ridurre la velocità dei computer o il Turbo Pascal 2.0. C'è
pure chi ha scovato in un sito la versione beta 0.9 di "Netscape
Navigator". Ma i database sono soprattutto pieni di giochi come
"Anti Ballistic Missile (1982), "Buck Roger" (1984),
"Balance of Power" (1985 e 1990), "Indiana Jones and
the last crusade" (1989), "Dylan Dog" (1990) per
citarne alcuni.
Chi può essere interessato a questi sistemi o giochi preistorici?
Tutti coloro che per un motivo o per l'altro non hanno PC moderni o
considerano i videogiochi qualcosa di più di un passatempo. Non
sono pochi: l'IBM stima in 100 milioni gli utilizzatori nel mondo di
sistemi DOS, e tra questi c'è una parte significativa della "gaming
community".
La penetrazione dei computer nelle società in transizione e in
quelle in via di sviluppo ci offre delle indicazioni interessanti:
Repubblica Ceca 6,79/100 ab., Federazione Russa 2,37/100 ab.,
Romania 5,6/100 ab.; Algeria 0,3/100 ab, Giordania 0,8 contro i
49/100 ab degli U.S.A., i 36/100 ab. della Svezia e i 12/100 ab
dell'Italia (Unesco - "Rapporto mondiale sulla comunicazione e
l'informazione 1999-2000", dati 1995-1997). In contesti diversi
da quello del Nord America o dell'Europa Occidentale è probabile
che esista una domanda potenziale (forse non un mercato) per questo
tipo di prodotti.
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