Lardo di Colonnata, biroldi e mondiole alle
spalle delle spiagge versiliane
La Versilia, terra di ombrelloni, di spiagge e
di discoteche, ha alle spalle un mondo antico, silenzioso, fatto di pietra e d'acqua. Le
Alpi Apuane, che di solito sono solo uno sfondo singolare (con il bianco del marmo che
brilla come neve sotto il sole estivo) alle vacanze di migliaia di italiani, meritano una
deviazione dal traffico dell'Aurelia e dell'autostrada. Basta poco, per entrare nel regno
del marmo: già tra le case di Carrara il mare sembra lontano, e la montagna si fa sentire
nello scorrere dei torrenti, nelle lapidi che ricordano vecchie storie di cavatori e di
geologi, nelle prospettive che divengono, di colpo, verticali e scoscese.
Pochi chilometri oltre la capitale delle
pietre tagliate, il bacino marmifero di Colonnata, con il suo piccolo paese ancorato a uno
sperone roccioso tra il fragore delle cave in attività, offre la possibilità di visitare
- con un pizzico di attenzione e cortesia, s'intende - le geometriche forme delle cave di
marmo.
Tutto è gigantesco (i blocchi, le macchine, i camion che scendono verso valle) e
insolito. La montagna è stata sventrata, in venti secoli di lavoro, e il panorama è
cambiato: via i versanti alberati e i pascoli, ecco i tagli, i ghiaioni, i
"ravaneti" (cioè i ghiaioni creati dall'accumulo degli scarti della
lavorazione) le teleferiche arrugginite. Se Colonnata ci introduce all'archeologia - ma
anche all'attualità - dell'estrazione del marmo, una salita verso Campocecina (dove
esiste uno spartano e panoramico rifugio del CAI in quota) permette di avere un'idea
dell'enormità dell'impresa portata a termine da ottanta generazioni di cavatori.
Dalle valli di Carrara si sale, si curva e si avanza tra tornanti e camion fino a
spaziare, poco prima del pianoro di Campocecina, su tutte le Apuane del nord, con le cave
ed il porto marmifero di Marina di Carrara e la Corsica sullo sfondo. Altra meta, fresca
in estate e gelida in inverno, è la traversata che porta, tra gallerie e scavi
vertiginosi, ad affacciarsi sulla Garfagnana, vale a dire sul versante interno delle
montagne di marmo. Carrara, poi Massa e da qui la salita verso San Carlo, Antona ed il
Passo del Vestito ci mostrano cave che, se possibile, sono ancora più impressionanti di
quelle che avevamo conosciuto sulla pianura.
Chiusi nei mesi della neve e del gelo, i
cantieri in quota rimbombano, d'estate, del frastuono delle macchine da taglio.
Una galleria sgocciolante attraversa il Monte Altissimo (dove la leggenda vuole si
rifornisse di marmo addirittura Michelangelo) e poi una seconda galleria, il
"Cipollaio", permette di raggiungere la valle che scende verso Castelnuovo
Garfagnana. Ed ecco una seconda faccia delle Apuane. Più nascosta ed ombrosa, meno
solare. Dopo qualche chilometro, un portale in stile gotico sulla sinistra conduce alle
vecchie cave Henraux, oramai abbandonate. Ancora giù (oltre le fantastiche forme delle
marmitte dei giganti della Turrite Secca, segnalate da un cartello turistico) curve e
chilometri permettono di raggiungere Isola Santa, il piccolo paese di contadini e cavatori
che una diga sullo scorrere del torrente ha trasformato in una penisola. Le case di pietra
ed il campanile si specchiano nel verde cupo del lago artificiale e segnano la fine del
mondo della bianca e preziosa pietra degli scultori: davanti c'è la valle che, tra mulini
e casolari, conduce a Castelnuovo Garfagnana, nei secoli porta della discesa verso la
città di Lucca.
RISTORANTI
Castelnuovo di Garfagnana (LU)
49 km da Lucca
Osteria Vecchio Mulino
via V. Emanuele, 12
Tel: 0583/62192
Chiuso: domenica
Coperti: 20
L. 20.000 vini escl.
Wine Bar. Si conferma ottimo indirizzo per
tutti i golosi questo caratteristico locale gestito con passione da Andrea Bertucci,
selezionatore attento dei prodotti della Garfagnana. La cucina propone piatti freddi in
abbinamento ai migliori vini lucchesi e livornesi (ma l'enoteca spazia anche oltre
confine). Qui troverete le mondiole (pasta di mortadella), gli ottimi biroldi e la
pancetta nostrale, i salamini ai funghi, al cinghiale e al tartufo e un salume "del
mese" proposto a rotazione. Oltre agli affettati formaggi anche francesi (volendo
abbinabili a una buona selezione di Sauternes), torte di verdura, di patate e di farro
(ottima) e verdure grigliate sott'olio. Eccellente anche il pane: di grano integrale con
patate, di mais, di farro e, in inverno, quello fatto con la farina di castagne. Per
chiudere qualche dolce casalingo e l'ormai famoso caffè al vetro con il miele di
castagno.
Carrara (MS)
7 km da Massa
Gargantou
loc. Avenza-Battilana
via Luni, 4
tel: 0585/52669
Chiuso: domenica
Coperti: 50
L. 45.000 vini escl.
Ristorante. La vecchia
fiaschetteria-macelleria di "Zucchetta", oggi saldamente nelle mani del nipote
Stefano, propone uno spaccato di cucina carrarina assai interessante. Se non fosse per una
cucina che fatica a tenere i ritmi della sala, l'esperienza potrebbe essere ancora più
piacevole. Polenta al lardo, polenta al gongonzola, verdure alla griglia, carpaccio di
orata, poi ottime fettuccine al tartufo, dei buoni ravioli di carne e di funghi, pennette
agli scampi e fiori di zucca. Tra i secondi ranocchi fritti e chiocciole, trippa, oppure
tagliate, fiorentine, filetto al Blue Stilton, funghi fritti. Buoni il latte alla
portoghese e la torta di riso. La cantina è ricca, in particolare di rossi toscani
selezionati con cura, competenza e attenzione tanto ai grandi nomi quanto alle novità e
ricaricati con splendida onestà (bonus).
Hosteria della Contrada
via Ulivi, 2
Tel: 0585/776961
Chiuso: lunedì
Ferie: variabili
Coperti: 50
L. 45.000 vini escl.
Trattoria. È il sapore della vecchia
osteria, quello che la famiglia Nicoli ha voluto dare a questo accogliente locale nel
centro storico della città: alle pareti sono appese addirittura distinte di ordini con
relativi importi dei primi del '900. Pesce o carne con cotture tradizionali o un po' più
sfiziose comunque non deludono le aspettative. In stagione è facile trovare i funghi,
proposti in insalata o insieme al tartufo come condimento delle tagliatelle. Come primi
tortelli di magro, pasta e fagioli, ravioli al ragù e tagliatelle con triglie e rucola.
Fra i secondi anche piatti freschi per colazioni veloci, poi ottime seppie in zimino,
spezzatino di vitello con piselli, gamberoni alla griglia o pesci al forno. Immancabile
fra i dolci la torta di riso, tipica della zona, con tantissime uova. Non male la
selezione dei vini.
Il Muraglione
loc. Avenza-Battilana
via Fivizzano, 13
Tel: 0585/52377
Chiuso: domenica
Coperti: 60
L. 70.000 vini escl.
Ristorante. A poca distanza dagli scavi
archeologici di Luni ecco questo elegante ristorante con una buona cucina "tutto
pesce". L'antipasto caldo di mare è tanto semplice quanto perfetto come cottura;
buona l'insalata di funghi come i ravioli di pesce al sugo di branzino, ottimi i
maccheroncini ai fiori di zucca e gamberetti. Poi pesci nobili al forno, al vapore, al
cartoccio o crostacei; l'orata al forno con le verdure era decisamente saporita. Piuttosto
limitata la scelta dei dolci. La cantina è interessante.
La Petite Cuisine
via Verdi, 4
Tel: 0585/70226
Chiuso: domenica
Coperti: 40
L. 70.000 vini escl.
Ristorante. Una cucina di pesce, piuttosto
varia e leggera, alle prese con una piazza non facile per la ristorazione di qualità.
Così a mezzogiorno Roberto Tissi ha dovuto cedere a un menu completo a prezzo
contenutissimo mentre la sera può provare a offrire il meglio delle sue capacità. Noi
abbiamo assaggiato un buon antipasto di mare caldo e una gustosa zuppetta di datteri.
Interessanti i ravioli al pesce fatti in casa. Troppa panna invece a tenere insieme le
tagliatelle con gamberetti e rucola. Tra i secondi catalana di gamberoni e scampi,
un'ottima orata al forno con patate, pesce spada alla griglia o altri pesci nobili sempre
al forno. Tra i dolci semifreddo di torrone e pinolata. Cantina con pochissime etichette.
Servizio efficiente.
Roma
p.zza C. Battisti, 1
Tel: 0585/70632
Chiuso: sabato
Coperti: 50
L. 40.000 vini escl.
Trattoria. È una cucina davvero
"fatta in casa" quella che viene proposta in questa trattoria del centro storico
e frequentata, soprattutto a pranzo, da una clientela locale che puntualmente si presenta
per gustare i saporiti piatti preparati da Teresa. Oltre ai sempre presenti e buoni
tortelli di magro, giornalmente la proposta varia seguendo la stagione, noi abbiamo
trovato zuppa di verdure, penne alla puttanesca, cannelloni al forno e spaghetti di mare.
Fra i secondi gallina lessa, una gustosa pancetta ripiena con contorno di fiori di zucca
fritti, ossobuco con piselli, scaloppine ai funghi e pesce fritto ottimamente. Il pasto si
conclude con meringato e torta di riso. Molto limitata la scelta dei vini.
La Tavernetta 6
via Ghibellina, 1
Tel: 0585/777782
Chiuso: lunedì
Coperti: 35
L. 35.000 vini escl.
Trattoria. Piatti ben cotti e materie prime
di discreta qualità in questo locale piccolo ma accogliente. Tra gli antipasti valida
l'insalata di mare così come le cozze al vapore e il misto di salumi. Tra i primi,
corretti gli gnocchi al pesto e le tagliatelle alla pirata (un sugo misto mare) proposti
in alternativa a spaghetti alle vongole e tagliatelle agli scampi. Quanto ai secondi
scelta tra tagliata alla rucola, controfiletto al pepe e pesci nobili al forno con patate.
I dolci sono fatti in casa, la selezione dei vini è limitatissima, il conto sicuramente
onesto.
Venanzio
loc. Colonnata
p.zza Palestro, 3
Tel: 0585/758062
Chiuso: giovedì e domenica sera
Coperti: 45
L. 55.000 vini escl.
Ristorante. Inevitabilmente il lardo.
Venanzio è il migliore e più importante produttore di questo famosissimo salume e nel
suo ristorante non si può che iniziare con il lardo originale, seguito dalla chianina in
salamoia e dai salumi misti. Ma anche la cucina è comunque di buon livello. Ecco dunque i
raviolini di carne al pomodoro, le lasagnette verdi con un misto di funghi e le
tagliatelle agli asparagi selvatici e zucchine. Tra i secondi piatti roast beef cotto a
puntino, agnello in casseruola, manzo allo sherry. Tra i dolci buonissima la crostata di
mele al Calvados. La cantina è discreta.
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