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Autori classici / E’ Shakespeare il re della Rete

Paolo Marcesini e Diego Ballani

 

Chiamalo flirt, "strano" rapporto, una cosa che non ti aspetti. Internet e letteratura, Web e grandi classici, siti accademici collegati ad altri di contenuto amatoriale o addirittura goliardico. La nuova via della letteratura on line ci dice che la conoscenza di un autore, soprattutto di un classico, si svincola dai percorsi tradizionalmente indicati dai manuali di scuola, diventando più stimolante, libera, flessibile e dinamica.

Il link è una vera rivoluzione, un modo di organizzare idee e conoscenze che stravolge la logica lineare dell’approccio tradizionale allo studio. Seguendo le nostre suggestioni come il Coniglio Bianco di Alice, possiamo addentrarci in un "mondo delle meraviglie" fatto di storie e personaggi, paesaggi mutevoli e discordanti. E divertendoci a saltare da un sito all’altro, neanche ci accorgiamo di sconfiggere quello che da sempre è il principale alleato del sapere: il tempo.

Naturalmente sul tipo di sapere letterario che la rete fornisce, è lecito nutrire dei dubbi. Non siamo sempre in grado di ordinare le informazioni apprese in maniera organica e coerente e le conoscenze sono necessariamente sintetiche, generali, non approfondite. Le pagine Web devono essere sfogliate velocemente, prima che la vista si affatichi, per questa ragione vanno guardate piuttosto che lette. Il linguaggio diventa iconico, pubblicitario. La letteratura scopre così un nuovo modo di essere, a patto però che sappia farsi immagine, brevità, slogan, evocazione. E poi arricchisce la conoscenza Internet, ma non sostituisce la lettura. Quindi collegatevi, con un libro aperto accanto al computer, e lasciatevi distrarre. Funziona così.

Non è un caso, ad esempio, che l’autore classico più presente in rete sia William Shakespeare. Che sia merito della capacità evocativa delle sue opere o dell’enorme quantità di parodie che i media dedicano loro da sempre, la palese popolarità di cui il bardo di Stratford gode fa sì che, navigando in rete, ci si possa avvicinare alla sua opera da inedite e insolite angolazioni.

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Come punto di riferimento è utile partire da "Mr William Shakespeare and the Internet" (http://daphne.palomar.edu/shakespeare/), un sito che si propone come filo di Arianna nella navigazione fra i lidi shakespeariani. Centinaia di links sono raggruppati per argomento: in questo modo accanto a siti completi, quanto rigorosi ed austeri, è facile incontrare pagine Web più curiose. Alcune di esse, come ad esempio "The Shakespeare Globe Centre" (http://www.rdg.ac.uk/AcaDepts/ln/
Globe/Data-base.htm
l)
, dedicata al teatro in cui vennero messe in scena per la prima volta le sue rappresentazioni, analizzano particolari aspetti legati all’opera dell’artista; altri si avvalgono di una serie di gadgets telematici che rendono più interessante la scoperta dell’autore. All’indirizzo http://www.ulen.com/shakespeare troviamo, ad esempio, "Surfing with the bard" un sito rivolto ai più giovani che, oltre ad ospitare spazi di discussione fra ragazzi ed insegnanti, offre giochi basati sui testi dell’autore e si diverte (e diverte) a rintracciare improbabili analogie fra le sue opere e la serie televisiva "Star Trek".

Le autostrade informatiche non potevano non rendere omaggio all’autore di "On the road". Viaggiando alla ricerca di pagine dedicate a Jack Kerouac, vale la pena abbandonare i sentieri più battuti e farsi trascinare dal fascino della mitica Route 66, protagonista del suo celebre romanzo. "Historic Route 66" (http://route66.netvision.be/) è il principale sito intitolato alla superstrada americana; le sue pagine, piene di richiami ad opere letterarie e cinematografiche, saranno sicuramente un tuffo al cuore per chi ha amato il libro simbolo della Beat generation. A Kerouac si ispira inoltre "Dharma beat" (http://members.aol.com/kerouaczin/dharmabeat.html), una web-zine in cui è possibile ascoltare l’autore recitare e cantare la sua prosa.

A Ernest Hemingway, considerato il padre spirituale di diverse generazioni di narratori americani, fra cui gli stessi beatnick, è dedicato il sito "Hemingway Resource Centre" (http://www.lostgeneration.com/hrc.htm). In questo spazio vengono pubblicati periodicamente i racconti dei lettori che a lui si ispirano. Più completo e articolato è "Timeless Hemingway" (http://www.timelesshemingway.com/)da dove è possibile collegarsi con "The Hemingway Foundation of Oak Park" (http://www.hemingway.org/). In questo sito è protagonista la cittadina natale dell’autore che, in occasione del centenario della sua nascita, mette a disposizione on line un tour guidato della casa in cui il giovane Hemingway nacque e trascorse i primi anni della propria vita.

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Stesso trattamento viene riservato a Mark Twain, nello spazio curato dal Comune di Hannibal (che non ha nulla a che vedere con l’omonimo antropofago del famoso romanzo di Thomas Harris), nel Missouri (http://www.hanmo.com/). Anche in tal caso l’orgoglio campanilistico, complice magari della mancanza di reali attrattive locali, ha fatto sì che gran parte delle pagine siano occupate dalla visita, stanza per stanza, della dimora dello scrittore.

Un Mark Twain su sedia a dondolo intento a fumare il proprio sigaro ci saluta dalla frontpage del suo sito ufficiale (http://www.cmgww.com/historic/twain/twain.html), che, benché molto curato esteticamente, non risulta ricco di informazioni e curiosità. Meglio allora rivolgersi all’indirizzo http://etext.virginia.edu/railton/index2.html. Qui troviamo "Mark Twain and his times" un divertente sito in cui, dopo aver letto una lunga serie di aneddoti riguardanti ciascuna delle sue opere, è possibile rispondere alle domande del "Memory builder game", gioco ideato dall’artista stesso.

Del francese Marcel Proust è possibile trovare in rete la versione on line, della rivista "Proust Said That" (http://www.proust.com/index.html), dove si possono leggere articoli del tipo "How Proust Can Change Your Life" (Come Proust Può Cambiarti La Vita). Se si desidera avere un contatto diretto con qualcuno a cui Proust ha veramente cambiato la vita, basta collegarsi all’indirizzo http://members.tripod.com/~algab/proust/index.htm. In questo sito, gestito con passione dall’italiana Gabriella Alù troviamo citati film e a fumetti ispirati alla Recherche.

Dostoevskji avrebbe sicuramente amato la rete per la sua immediatezza e praticità. All’autore, che su Internet è rappresentato per lo più da siti curati da Università e circoli culturali, è dedicato "The World of Dostoevskji" (http://www.und.nodak.edu/instruct/rkoprinc/dost/), uno dei più completi database sull’opera di uno scrittore. Da questo indirizzo si può infatti scaricare ogni suo testo, in russo e in inglese, e si possono trovare un numero infinito di collegamenti che rimandano ad altrettanti musei e forum on line.

Decisamente più versatile è l’approccio riservato ad alcuni artisti moderni quali James Joyce, Virginia Woolf ed Emile Zola. All’autore di "Gente di Dublino" è dedicato un sito dall’emblematico titolo "Work in progress" (http://www.2street.com/joyce/): dalla sua galleria multimediale è possibile ascoltare brani recitati delle sue opere, reperire foto direttamente dall’album di famiglia ed approfondire la conoscenza di un capolavoro complesso e affascinante come l’Ulisse, del quale vengono analizzate metafore e simbolismi. È curioso inoltre notare l’esistenza di un sito italiano, curato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste, che descrive gli "Itinerari triestini di Joyce" (http://www.univ.trieste.it:80/~nirdange/netjoyce/). Lo scrittore, infatti, trascorse nella città friulana alcuni anni cruciali per la sua carriera letteraria, documentati attraverso le foto dei percorsi e dei luoghi più amati dall’artista.

Trattando di Virginia Woolf conviene tralasciare i siti più convenzionali e considerare uno spazio che la indica come sua principale fonte d’ispirazione. "A Web of One’s Own" (http://www.reference.be/womweb/)è una pagina dedicata alla letteratura femminile. Questa oltre ad offrire recensioni, articoli e interviste, ospita numerosi racconti di scrittrici che si cimentano di volta in volta nei temi proposti dalle curatrici del sito.

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Parlare infine di Zola significa richiamare alla memoria "l’Affaire Dreifus". Attorno allo scandalo dell’ufficiale francese, si svolse, alla fine del secolo scorso, una battaglia di civiltà ed uguaglianza che vide lo scrittore vivace protagonista. Sull’argomento è opportuno citare le pagine sulla Conferenza per il centenario dell’Affaire, tenutasi nel febbraio del 1998 alla Georgetown University (http://www.georgetown.edu/guieu/colqtop.htm), che riporta carte e documenti scritti dallo stesso Zola.

Al termine della nostra ricerca non poteva mancare uno sguardo ad alcuni importanti artisti italiani. Fra le maglie della Rete telematica la parte del leone la fa il nostro, ovviamente il Sommo Poeta, al quale sono dedicati numerosi siti, in gran parte curati da istituti e studiosi stranieri. Il più completo database su Dante Alighieri è, infatti, il "Reference book for medieval studies" (http://orb.rhodes.edu/encyclop/
culture/lit/Italian/Danindex.html
), coordinato dal professor Otfried Lieberkencht. All’indirizzo http://www.princeton.edu/~dante/dante2.html troviamo invece "The Dartmouth Dante Project", un ambizioso archivio on line che raccoglie 60 commentari della Divina Commedia composti negli ultimi 670 anni.

Per avere un’idea più precisa dell’importanza che l’autore fiorentino ha avuto nella maturazione della nostra lingua, conviene consultare "Il Duecento e la poesia italiana dalle origini a Dante" (http://www.silab.it/frox/200/pwhomita.htm), un sito antologico (il più grande disponibile in Rete) che raccoglie testi e critiche della poesia italiana antica raggruppando gli artisti presenti per scuole letterarie.

Alessandro Manzoni è un altro degli autori italiani più apprezzati nel mondo, come si può capire dalla grande mole di siti a lui dedicati. Basti pensare che "I promessi sposi" sono integralmente reperibili all’indirizzo http://www.crs4.it/~riccardo/Letteratura/
PromessiSposi/PromessiSposi.html
.

Parlando di Italo Svevo bisogna necessariamente tornare a parlare di Trieste. Il legame tra la città e lo scrittore è ben testimoniato all’indirizzo http://utenti.tripod.it/Marvino, in cui viene illustrata la cronologia parallela della città e del suo illustre cittadino.

Ma la vera sorpresa della Rete è Italo Calvino. Artista poliedrico e sperimentatore di nuovi linguaggi, sembra possedere tutte le caratteristiche più amate dai navigatori cibernetici. Preso come vessillo dalle avanguardie che affollano Internet, l’artista italiano è una delle fonti ispiratrici del Luther Blisset Project, nei cui siti viene spesso citato più o meno apertamente. Per approfondire la conoscenza delle sue opere è invece consigliabile rivolgersi al sito "The Italo Calvino Home Page" (http://www.geocities.com/Athens/Forum/7504/calvino.html) oppure a "The Critical Calvino Page" (http://www.sccs.swarthmore.edu/~pwillen1/lit/index2.htm), da cui si possono scaricare saggi su tutti i suoi lavori.

Naturalmente quanto è stato detto fino ad ora non è che un breve esempio di come la conoscenza di un autore in Rete possa essere affrontata in modo assolutamente non lineare, a caso, senza nessuna logica apparente che non sia, appunto, quella del link. Si parte da una pagina letteraria e si arriva a una pizzeria. Francesco Guccini cantando Venezia ci ha detto che è anche il nome di una pizzeria, così come Dante, visto su Altavista, è anche un liceo, una piazza, la pagina Web di un gay in cerca di amicizia.

La Rete rende più democratica e vicina l’evocazione letteraria. Ad alcuni autori, come Edgard Allan Poe o Franz Kafka, che da sempre costituiscono fonte di suggestione per l’immaginario giovanile, sono dedicati siti, approssimativi dal punto di vista letterario ma sicuramente affascinanti per la capacità e la volontà di ricreare nello spazio virtuale mondi ed emozioni, suggeriti dalla lettura delle opere. Questo perché la Rete, ancor più del CD-Rom, è in grado di dare una nuova dimensione all’opera letteraria purché si abbandoni l’idea di riprodurre sullo schermo il semplice testo scritto, favorendo un’esperienza interattiva, uno scambio fra curatore e utente, che possa essere percepito da entrambe come un gioco o un’avventura.

 

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